All’indomani del tentativo di fuga da parte di una ventina di profughi somali, sbarcati sulle coste siciliane alcuni giorni fa e giunti dalla Calabria, a bordo di un pullman, dagli uffici della Questura di Pordenone mentre venivano identificati, interviene il Vice Segretario Nazionale dell’Ugl Polizia Padrone Raffaele in servizio presso la stessa Questura.“Un plauso ai colleghi e ai Carabinieri i con grande professionalità hanno fatto sì che la fuga rimanesse ‘tentata’, ma soprattutto che la stessa non sfociasse in una vera rissa. Nessun ferito da ambe le parti è la calma riportata in brevissimo tempo – sono le parole del sindacalista – ma dito puntato contro il sistema”.
“Non è possibile – replica Padrone – quanto sta succedendo sulle nostre coste è cambiata l’Agenzia che si occupa degli aiuti ma per le forze dell’ordine nulla è cambiato – soprattutto per quanto rguiarda le modalità lavorative degli operatori delle forze dell’ordine questi soggetti come accade il più delle volte , per lasciar spazio ad altri migranti vengono rifocillati ma non vengono o solo parzialmente visitati e/o identificati in quanto la loro identificazione si perfeziona presso la Questura accogliente”.
“Cosi facendo – continua il sindacalista – quello che è successo a Pordenone poteva verificarsi anche durante il viaggio con conseguenze assai più gravi.
Tralasciando le decisioni politiche, scelte che posso o non posso condividere o se accettare questa attività di aiuti, ciò che mi preme di più è le condizioni critiche con cui uomini e donne della forze dell’ordine debbano lavorare per far fronte a queste scelte governative. Qualche fotogramma è apparso sulla stampa e sul web che denotano per i più attenti con che abbigliamento e protezioni lavorano i miei colleghi durante l’identificazione di questi soggetti, persone di cui nessuno di noi conosce lo stato sanitario.
“Ieri ad esempio alcuni hanno notato dei pidocchi, se la notizia e l’accertamento medico-sanitario riscontrerà quanto riferito saremo ancora più preoccupati per essere venuti in contatto con queste persone. Alcuni di essi sono stati trasportati per esigenza d’Ufficio anche con nostre auto, a chi chiediamo oggi in questo particolare momento di forte restrizioni di denaro, i soldi per disinfettare le nostre auto? A chi chiediamo ora di eseguire una pulizia extra degli uffici ove questi vi hanno soggiornato? E se qualcuno dopo le più accurate e specifiche visite mediche presso gli ospedali, senza lunghe attese, come invece accade ai normali cittadini, e soprattutto gratis? Noi dell’Ugl Polizia sempre attenti alle condizioni lavorative degli operatori della sicurezza vigileremo”.