In Italia, a Firenze dove risiedeva, si è macchiato di un delitto efferato, ma non ha scontato un solo giorno di pena. Da allora sono trascorsi 25 lunghi anni e proprio nel maggio scorso si è conclusa, dopo un quarto di secolo vissuto da latitante, la fuga di un cittadino albanese condannato in Italia all’ergastolo per l’omicidio di un connazionale.
Il latitante è stato estradato dall’Albania e arrestato in Italia proprio oggi, non appena atterrato all’Aeroporto Internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino, dove ad attenderlo c’erano i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pordenone, unitamente a personale della locale Polizia di Frontiera Aerea e dei Carabinieri della Compagnia di quell’aeroporto.
Si tratta di un 59enne albanese, già residente a Cordenons, estradato in Italia in esecuzione di un Ordine di carcerazione alla pena dell’ergastolo emesso il 20 agosto 1998 dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Firenze. L’uomo, infatti, è ritenuto responsabile dell’ efferato omicidio di un suo connazionale, Albano Sotir Zhuka, avvenuto il 16 settembre 1995 a Firenze in pieno centro storico. L’assassino sferrò più coltellate all’addome e al volto della vittima, dandosi poi alla fuga e facendo perdere le sue tracce, sottraendosi in tal modo alla giustizia per oltre 25 anni.
Il lungo periodo di fuga lo aveva portato ad essere inserito nella lista dei principali latitanti internazionali. E’ stato solo grazie al lavoro certosino e minuzioso dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pordenone – a seguito di serrate indagini condotte con l’impiego di moderne tecnologie telematiche, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza a Tirana della Direzione Centrale della Polizia Criminale ed il collaterale organo di Polizia Albanese – che lo scorso 17 maggio è stato localizzato e catturato.
L’arresto è stato effettuato di notte, mentre il latitante si spostava a bordo di un mezzo per nascondersi da un rifugio all’altro tra i villaggi di Kavaje e Lushnjie, sue roccaforti in Albania. Dopo circa tre mesi di detenzione nel suo Paese d’origine le autorità locali hanno concesso l’estradizione per scontare la pena in Italia.
L’uomo è arrivato sul territorio nazionale scortato da personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia con un volo aereo proveniente dall’Albania e dopo l’arresto è stato affidato ad organo di polizia penitenziaria che lo ha tradotto presso la Casa Circondariale di Rebibbia.
Condannato per omicidio in fuga da 25 anni, estradato dall’Albania
In Italia si è macchiato di un delitto efferato. L'indagine dei carabinieri di Pordenone ha messo fine alla sua latitanza
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