E’ stato di mobilitazione per i dipendenti occupati nei Consorzi di bonifica – 217 in Friuli Venezia Giulia – a causa del mancato rinnovo del contratto, scaduto ormai da 17 mesi. Ad annunciarlo sono le categorie nazionali e regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil, preoccupate per il protrarsi di una vertenza sindacale complessa, che oltre a prevedere il rinnovo contrattuale, ha sul piatto anche la rinegoziazione dell’accordo sul diritto di sciopero, che oggi, come formulato, limita di fatto qualsiasi azione significativa di astensione dal lavoro.
“Si tratta di lavoratori che operano con elevata professionalità – spiegano i rappresentanti delle tre sigle sindacali – e garantiscono non soltanto l’irrigazione, ma anche la sicurezza ambientale, soprattutto in momenti ‘cruciali’ come questi, dove le abbondanti precipitazioni, se non opportunamente veicolate, anche con opere di bonifica programmate nel tempo, potrebbero creare non poche difficoltà al territorio e alle popolazioni”. In Friuli Venezia Giulia i dipendenti dei quattro Consorzi di bonifica (Bassa Friulana, Ledra Tagliamento, Cellina Meduna e Pianura Isontina) sono 217 e gestiscono un’area complessiva di oltre 153mila 800 ettari (si veda scheda).
“I lavoratori – prosegue la nota unitaria di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil – sono restii nel decidere azioni di lotta eclatanti – quale uno sciopero prolungato – perché, pur vivendo una forte sofferenza per la mancanza di risposte positive alle richieste avanzate, hanno in loro radicato un forte senso di responsabilità, proprio per il ruolo di tutela del territorio che quotidianamente controllano”.
“Grazie al loro lavoro, le attività agricole, le case, i beni della comunità, il territorio, le strade e la popolazione stessa sono più protette e meno esposte ai rischi alluvionali, di esondazioni e calamità idrogeologiche. Ma di tutto questo, poco sanno i cittadini, le comunità e l’opinione pubblica proprio per il silenzioso e costante servizio dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica, che solo chiedono di poter rinnovare il loro Ccnl, garantirsi una seria applicazione del diritto di sciopero e adeguare le loro retribuzioni al costo della vita, a garanzia della sicurezza ambientale delle stesse comunità e ovviamente chiedono anche alle Istituzioni nuovi interventi finanziari, oggi giorno sempre più scarsi, finalizzati agli interventi di sostegno per il territorio”.
IN NUMERI. Il Consorzio di bonifica Bassa Friulana con 51 dipendenti gestisce una superficie di 78.277 ettari che interessano 35 comuni con 36 impianti idrovori e 1.350 chilometri di canali a scolo; mentre la superficie irrigata è di 8.500 ettari con 180 chilometri di canali irrigui e 26 chilometri di condotte in pressione. Gestisce, inoltre, le arginature di difesa dalle piene e dalle intrusioni marine lungo tutta la conterminazione lagunare: dalla punta di Lignano fino alla foce dell’Isonzo.
Il Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento con 66 dipendenti un comprensorio di 121.747 ettari, gestisce una superficie di 38.660 ettari, così suddivisa: 12.240 con irrigazione a pioggia, 11.420 a scorrimento e 15.000 di soccorso con acque superficiali. L’irrigazione a pioggia è servita da un sistema di 1.510 chilometri di canali con oltre 100mila manufatti di distribuzione irrigua, con 770 condotte in pressione, 15 centrali di pompaggio e 56 pozzi di sollevamento.
Il Consorzio di bonifica Cellina Meduna con 79 dipendenti un comprensorio di 115.600 ettaro, che interessano 38 comuni, gestisce una superficie irrigata di 22.641 ettari con 16.333 impianti pluvirrigui e 5.984 ettari a scorrimento; ha attive 10 centrali idroelettriche con la diga di Ravedis e impianti fotovoltaici.
Il Consorzio di bonifica Pianura Isontina con 21 dipendenti, un comprensorio di 28.800 ettari, gestisce una superficie servita da opere di scolo, così suddivisa: a scolo naturale 4.100 ettaro, a scolo meccanico misto 1.100 ettari per una superficie irrigabile di 9.100 ettari. Con il territorio della provincia di Trieste il comprensorio raggiunge 58 mila ettari.
23 maggio 2013