Erano stati affissi lo scorso marzo con tre cerimonie in contemporanea a Sagrado, Gradisca d’Isonzo, San Canzian d’Isonzo e Fiumicello. Le amministrazioni comunali avevano deciso, di comune accordo, di ‘dedicare’ con appositi cartelli, appunto, l’Isonzo a ‘Fiume Sacro alla Patria’. Decisione contestata dai più ‘patriottici’ che, memori della lapide posta a Gorizia all’imbocco del ponte ‘Ragazzi del ’99’, non hanno visto di buon occhio l’iniziativa. Di fatto l’intento dei quattro sindaci era ricordare tutti i popoli che sulle sponde del fiume che nasce sul monte Tricorno, in Slovenia, avevano perso intere generazioni nella Prima Guerra Mondiale.
Contesa la sacralità dell’Isonzo
Nella notte tra mercoledì e giovedì sostituiti i cartelli a Sagrado
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Giovedì mattina, invece, l’amara scoperta: sui cartelli sono stati affissi, dello stesso colore, dei fac-simile dello stesso colore con la scritta ‘Isonzo Fiume sacro alla Patria’. Per tutta risposta il sindaco, Elisabetta Pian, ha comunicato, in un commento sui Social, l’avvenuta denuncia alle forze dell’ordine per Atto Vandalico e che le indagini sono in corso per capire chi sia stato l’autore del gesto.
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