A oltre un mese dal suo avvio, il servizio Fs Sacile-Maniago risulta ancora gravemente insufficiente, con ritardi e soppressioni, causati da guasti e problemi infrastrutturali di linea e alle apparecchiature dei tanti passaggi a livelli presenti lungo la tratta. La denuncia arriva dal Comitato Pendolari Alto Friuli. “Sono dati molto lontani dalla media del Fvg, il cui servizio nel 2017 ha rilevato le migliori performance in fatto di puntualità reale, con il 94,7% dei treni puntuali entro i 5 minuti, precedendo Bolzano (94,1%), Abruzzo (93,5%), Trento (93%), Veneto (92,6%), Marche (92,1%), Lazio (91,9%), Toscana (90,8%) e Valle d’Aosta (90,5%)”.
Nelle prime sei settimane, dal 11 dicembre al 20 gennaio, il monitoraggio effettuato dal blog TreniBelluno, sui 618 treni programmati, ha rilevato una puntualità entro i 5 minuti del 75,7% (ben 19 punti percentuali al di sotto della media Fvg del 94,7%), una puntualità entro i 15 minuti dell’83,8% (contro una media Fvg 99,3%) e un preoccupante tasso di soppressioni, pari al 7,8% (contro una media Fvg dello 0,2%).
“Particolarmente grave – continuano dal Comitato – la situazione dei treni del mattino, utilizzati dagli studenti, spesso costretti a essere trasbordati sui bus sostitutivi e arrivare tardi a scuola o peggio ancora, per chi frequenta l’Isis Brugnera o l’Istituto superiore Il Tagliamento di Spilimbergo, a perdere la prima ora di lezione a causa delle mancate coincidenze bus a Sacile o a Maniago. Pesanti anche i disagi causati agli automobilisti, spesso intrappolati in lunghe code ai passaggi a livello in tilt”.
“Anche ieri la settimana è iniziata male, con i treni R24862 e R24864 soppressi e auto-sostituiti e il R24867 arrivato a Sacile con 20 minuti di ritardo. Disagi che hanno comportato i soliti ritardi per gli studenti dell’Ipsia Della Valentina, del Liceo Pujatti e del Marchestini. All’Isis Brugnera alcuni studenti sono arrivati alle 9.30, a causa della perdita della coincidenza bus a Sacile”.
“Dati fallimentari che fanno balzare all’onore delle cronache nazionali la Ferrovia Pedemontana come ‘la pecora nera d’Italia per puntualità’; un paradosso tutto friulano, visto che sulle altre linee regna praticamente un servizio ‘svizzero’. Noi non ce la prendiamo con i ferrovieri, che stanno facendo salti mortali, lavorando h24 per completare l’adeguamento della linea, ma con la politica che ha voluto, per evidenti motivi elettorali, affrettare la riapertura della ferrovia solo per organizzare la festa dell’inaugurazione. I politici, regionali e locali, cercano ora di arrampicarsi sugli specchi, scaricando le proprie responsabilità su Rfi e Trenitalia”.
“Si sta rischiando di rovinare tutto il lavoro di anni, di chi – come noi – aveva con buon senso chiesto il rilancio della Pedemontana con ben altre modalità: un numero di treni/giorno adeguato alle esigenze del Territorio (12 e non 20), orari e coincidenze confacenti alla domanda di mobilità di studenti e pendolari, una promozione del servizio mediante un’informazione capillare sul territorio e l’avvio di servizi in stazione a supporto del progetto turistico. Purtroppo nulla di questo è stato nemmeno preso in considerazione e si continua da un lato a giocare sulla pelle degli utenti, dall’altro a perdere una grande occasione di sviluppo per il territorio, sfruttando al meglio il progetto della ferrovia turistica”, concludono i pendolari.