Si sono conclusi ieri, in serata, i rilievi all’interno dell’abitazione di Villa Primavera, in comune di Campoformido, dove sono stati trovati i resti mummificati di una coppia. Da una prima analisi effettuata sui corpi di Paolo Simonetti, 66 anni, e Antonilia Finotto di 72, il medico legale ha escluso il coinvolgimento di terzi nel decesso, avvenuto diverso tempo fa.
I due, che conducevano una vita riservata e spesso si spostavano fuori città, sono stati trovati in due stanze diverse. Lei a terra in camera da letto, lui in soggiorno, entrambi al primo piano della villetta di via dei Carpini 7.
Serviranno ulteriori accertamenti per fare luce sull’esatta causa della morte della coppia. Dai controlli incrociati, poi, si riuscirà a stabilire con esattezza quando abbiano smesso di utilizzare il cellulare, rispondere al telefono, fare benzina o acquistare il cibo, insomma una serie di attività quotidiane che potranno fare luce sulle circostanze della morte.
Si cercherà anche di stabilire un ordine temporale ai due decessi. Sono morti lo stesso giorno per motivi legati, come da ipotesi, a un malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento? Oppure sono deceduti in momenti diversi, magari a giorni di distanza? Quale erano le loro condizioni di salute?
Gli ultimi contatti segnalati risalgono all’autunno scorso, quindi ad almeno sei mesi fa. Poi il silenzio.
Da quanto emerso dalle testimonianze raccolte a Villa Primavera, la coppia conduceva una vita riservata e, sebbene conosciuta, non aveva relazioni sociali assidue con i vicini. Paolo Simonetti, infatti, aveva abitato con la madre, il padre e un fratello nella villetta, che sorge nella zona ‘storica’ – dove sono state costruite alcune delle prime case – della frazione di Campoformido.
Alla morte dei genitori, Paolo aveva ereditato la villetta, ma non aveva mai badato particolarmente al giardino. Forse anche per questa incuria, ai vicini non è sembrato strano che la casa venisse gradualmente e progressivamente avviluppata dalla vegetazione, tanto da chiudere il vialetto di accesso alla stessa auto dei coniugi.
Proprio a bordo di quell’auto in molti si ricordano della coppia, descritta dai più come ‘trasandata’, mentre usciva per andare a fare la spesa.
Altri, invece, raccontano di aver sbirciato nel giardino, tra le fronde degli alberi, per verificare se la casa fosse abitata o magari messa in vendita, visto anche l’interesse immobiliare per una zona di alto pregio come quella Villa Primavera. All’interno, però, c’erano solo rifiuti, bottiglie e giornali, segno di un degrado culminato, ieri, con il ritrovamento dei due corpi mummificati.