Il gesto volontario di una persona con una sindrome ansiosa depressiva. La procura della repubblica di Trieste, guidata da Antonio De Nicolo, mette subito a tacere possibili voci su criminalità organizzata, vendette o ritorsioni, in merito al ritrovamento ieri, da parte di alcuni operai di Anas, di un corpo appeso sulla grande viabilità triestina. I Carabinieri e la polizia scientifica hanno trovato dei fogli nelle tasche con alcuni documenti provvisori rilasciati dalle autorità belga e intestati a B.K. nato a Theran nel 1968. Presente anche la prescrizione di una sindrome ansiosa depressiva rilasciata da un medico della Donk, associazione umanitaria che supporta i migranti della rotta balcanica, oltre a un buono valido per usufruire dei pasti della mensa Caritas. Il decesso, secondo il medico legale, risalirebbe a 36-48 ore dal ritrovamento del corpo che non presenta nessun segno di tortura o di violenza. Le gambe erano legate con del nastro adesivo, il rocchetto era sul posto, sugli occhi era stata arrotolata una camicia a mo di benda mentre i polsi erano legati ma con una apertura di 30 centimetri quindi difficile vederla come la volontà di immobilizzare una persona contro la sua volontà. Nella zona del ritrovamento, molto trafficata, sono presenti telecamere ed è pressoché impossibile fermarsi con una macchina senza essere visti. Per questi motivi la procura propende per un gesto volontario non essendo elementi che facciano pensare a interventi di terzi, nelle prossime ore potrebbe però essere aperto un fascicolo. GUARDA IL VIDEO
Corpo a Trieste, ipotesi principale resta il gesto volontario
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