“Siamo sconvolti. Con questa decisione è come se avessero ucciso Nadia una seconda volta”. Con queste parole, il sindaco di Dignano, Riccardo Zuccolo commenta, a nome dell’intera comunità, la notizia della scarcerazione di Francesco Mazzega, a cui il Tribunale del Riesame di Trieste ha concesso gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico.
La famiglia della giovane non ha rilasciato dichiarazioni e ancora una volta, a meno di un mese dalla tragedia che ha portato via Nadia all’affetto dei suoi cari, ha affidato il proprio pensiero al legale. “Un pugno nello stomaco – ha detto l’avvocato Fabio Gasparini -. Una decisione che i genitori e il fratello non si aspettavano a meno di un mese dal delitto e che li ha pervasi di rabbia e sgomento”. Tramite il legale, la famiglia di Nadia Orlando ha anche ribadito con fermezza di avere fiducia nella giustizia.
Non è soddisfatto della decisione nemmeno il Procuratore di Udine, Antonio De Nicolo. “Avevamo chiesto la conferma della carcerazione”, spiega De Nicolo. “E ora valuteremo se fare ricorso in Cassazione”.
Il provvedimento, in ogni caso, è in linea con la legislazione e tiene conto della gravità del gesto di Mazzega. “Anche se – spiega ancora De Nicolo – i giudici considerano che il rischio che il 36enne possa ripetere il reato è sufficientemente salvaguardato dagli arresti domiciliari integrati dal braccialetto elettronico”.
In base al nostro ordinamento, infatti, si considerano come esigenze cautelari solo il pericolo di inquinamento delle prove, la fuga o la recidiva. “Può anche non piacere – ha concluso il Procuratore di Udine – ma da uomo delle istituzioni, finché c’è questa legge dobbiamo osservarla”.