Dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Nas di Udine, a conclusione di un’articolata attività d’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine – stanno eseguendo alcuni arresti per frode in commercio, adulterazione di alimenti e commercio di sostanze nocive e cancerogene. Sono in corso 86 perquisizioni nelle provincie di Udine, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Vicenza, Arezzo, Perugia, Napoli, Bari e Brindisi, con l’impiego di circa 300 Carabinieri del Nas e dell’Arma Territoriale.
A finire nel mirino per commercio di latte tossico c’è anche il leader della Cospalat Fvg, Renato Zampa, con l’accusa di aver messo volutamente in commercio prodotti contaminati da aflatossine, specie fungine cancerogene. Le analisi sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente e ‘allungando’ il latte con prodotto sano. Oltre a Zampa sono state eseguite quattro misure di arresti domiciliari e un obbligo di dimora.
I CITTADINI SI MOBILITANO – “I cittadini che hanno acquistato e consumato latte tossico devono essere ora risarciti non solo per la frode in commercio subita, ma anche per i rischi alla salute corsi”. Lo afferma il Codacons, commentando l’operazione della Procura di Udine che ha portato oggi ad ispezioni e arresti. In base alle indagini degli investigatori, sarebbe, infatti, stato messo in commercio latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini, e in alcuni casi sarebbe stata certificata anche la presenza di antibiotici.
“Chiediamo alla Procura di rendere note le marche e tutti i prodotti in commercio contenenti latte tossico, in modo da rendere i consumatori consapevoli e permettere loro di avviare le dovute azioni di tutela” spiega il Codacons. “Il nostro ufficio legale sta studiando al riguardo la possibilità di una azione collettiva volta a far ottenere a tutti i consumatori coinvolti nello scandalo il risarcimento per la frode subita e per i rischi sanitari corsi in relazione alle sostanze pericolose contenute nel latte”.
IL PARERE DELL’ESPERTO – La presenza di aflatossine nel latte ”e’ causa di una giusta preoccupazione”, ma allo stesso tempo ”non deve causare allarmismi – ha dichiarato all’Ansa il neonatologo del Burlo Garofolo di Trieste, Riccardo D’Avanzo -“.
”Non credo di potere escludere che le aflatossine raggiungano livelli tossici – ha aggiunto l’esperto di allattamento – ma e’ poco probabile”. Le conseguenze di una eventuale intossicazione si manifestano con disturbi gastroenterinali e neurovegetativi.
20 giugno 2013