La Polizia di Stato di Udine ha dato esecuzione, nei giorni scorsi, a diverse misure cautelari disposte nei confronti di persone condannate che si trovavano anche all’estero. Tra questi c’è una donna della Sierra Leone di 43 anni che deve scontare un residuo di pena di oltre 11 anni per reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e tratta di esseri umani. La donna, condannata dal Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere, faceva parte di un sodalizio che costringeva giovani donne a prostituirsi in strada, subendo soprusi psicologici e fisici.
Arrestato anche un cittadino afgano di 28 anni che dovrà scontare una pena di tre anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di otto connazionali. I fatti risalgono al 2013, nella zona confinaria di Trieste. Lo straniero aveva vissuto per diversi anni a Udine. In carcere pure un cittadino italiano di 37 anni, che dovrà scontare 4 anni e 10 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale.
Ai domiciliari, invece, un 57enne italiano, di origine rom, condannato a un anno e due mesi per un furto in abitazione, e un 48enne kosovaro che deve scontare due anni e sette mesi per fatti accaduti nel 2017, quando era stato trovato in possesso di cinque chili di marijuana.
E’ stato rintracciato e carcerato anche un 31enne di origine albanese, ricercato dalle autorità tedesche che avevano emesso un mandato di arresto europeo per alcuni furti avvenuti nel 2017. Il giovane, residente a Udine da diversi anni, è stato rintracciato e sportato in carcere a disposizione della Corte d’Appello di Trieste per la sua eventuale estradizione in Germania.
Infine, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino, è stato eseguito anche l’ordine di carcerazione a carico di un 60enne ivoriano, condannato a un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Udine per reati in materia di falsità materiale avvenuti nel 2009. Era stato identificato durante un evento a Osoppo con una carta di identità italiana falsificata; agli agenti aveva detto di essere cittadino senegalese. Grazie alle indagini internazionali, con la collaborazione della Direzione Centrale della Polizia Criminale e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, è stato rintracciato alla periferia di Parigi, estradato e portato in carcere a Civitavecchia.