Anche in Friuli Venezia Giulia i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Salute di Udine hanno eseguito una serie di controlli nelle strutture per anziani, nell’ambito di un’operazione nazionale disposta dal Ministero della Salute per verificare la correttezza dei servizi prestati sul fronte dell’ospitalità e della cura alle persone anziane che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità fisica, sia per l’età sia per la presenza di patologie pregresse, visto il progressivo aumento della diffusione epidemica da Covid-19.
In Friuli Venezia Giulia sono state controllate sei strutture. Due di queste hanno mostrato irregolarità e in una, in particolare, è stata rilevata una violazione di carattere penale. In una seconda struttura è stato necessario fare una segnalazione all’autorità sanitaria competente. Le altre quattro strutture sono risultate in regola dal monitoraggio eseguito dagli uomini del capitano Fabio Gentilini.
A livello nazionale, su input del Ministero della Salute, è stata realizzata un’intensa campagna di verifiche che ha portato all’esecuzione di 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, ecc., con la finalità di accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione epidemica e, nel contempo, individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di servizi assistenziali e di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori, propedeutici a episodi di omessa custodia e maltrattamento.
In 37 strutture sono state riscontrate irregolarità, contestando, complessivamente, 59 violazioni, di cui nove penali e 43 amministrative, denunciando 11 persone e segnalandone ulteriori 42. In particolare, gli esiti hanno evidenziato 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), riconducibili all’assenza di piani preventivi anti-Covid e, in nove casi, alla loro mancata attuazione, come l’individuazione di percorsi e aree dedicati, le modalità di gestione dei contagiati e di comunicazione all’autorità sanitaria, la programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione, le prescrizioni per l’accesso dei visitatori in condizioni di sicurezza.
In misura minore sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale da parte degli operatori, sia assistenziali sia impiegati in altre mansioni, alla formazione dei dipendenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e alla presenza di igienizzanti e disinfettanti. Oltre ai controlli, tesi a tutelare la salute degli anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali, individuando operatori privi di adeguata qualifica professionale, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti.
In quattro situazioni sono emerse criticità particolarmente gravi tali da richiedere un immediato provvedimento di sospensione dell’attività assistenziale.