Aveva dato alle fiamme l’autorimessa adiacente alla casa della madre, del fratello e della cognata, distruggendo quattro veicoli: condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. E’ la pena comminata con il rito abbreviato a un 63enne di Martignacco, giudicato colpevole di incendio, porto di armi e violazione di domicilio, dal gup del Tribunale di Udine Matteo Carlisi.
Tutto è accaduto nella notte del 14 gennaio 2021. Con il favore del buio l’uomo, armato di coltello lungo 23 centimetri, mazza spaccapietre, bastone e spray insetticida, entrò nel cortile delle abitazioni in cui vivono i suoi tre familiari, tagliando la recinzione con un tronchese. Poi, per motivi legati a un’eredità, diede fuoco al fabbricato dove era depositata la legna, le automobili del fratello e della cognata, oltre a un trattore e a un carro agricolo che, a causa dell’incendio, andarono tutti distrutti. Non contento, cercò di entrare in casa della madre, tentando di sfondare la porta a colpi di mazza. Il trambusto, tuttavia, svegliò fratello e cognata. Il 63enne, quindi, si diede alla fuga, non prima di aver cosparso i due di insetticida. L’uomo fu ritrovato sul posto da vigili del Fuoco prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, per poi essere portato in ospedale.
Dopo la vicenda, il condannato finì ai domiciliari, misura cautelare alla quale è ancora sottoposto. “Ritengo – ha spiegato il difensore, l’avvocato Claudia Gottardo – che al momento dei fatti il mio assistito non fosse lucido. Per questo ricorreremo in appello e chiederemo un supplemento di perizia psichiatrica”.