Il Laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Trieste, a seguito di un sequestro di stupefacenti da parte della Squadra Mobile della Polizia di Gorizia e su disposizione della Procura della Repubblica, ha svolto le analisi necessarie per accertare l’esatta composizione delle sostanze trovate in un’abitazione privata.
L’attività è stata condotta mediante spettrometria di massa accoppiata a gascromatografia e mediante Lc/Ms-Ms (cromatografia liquida associata a triplo quadrupolo) e tramite spettroscopia Raman, uno strumento entrato recentemente tra le dotazioni di tutti i laboratori e in utilizzo al personale dell’Agenzia delle Dogane anche in alcuni porti e aeroporti per l’individuazione immediata e il contrasto tempestivo al traffico internazionale di droga.
Le indagini di laboratorio hanno permesso d’identificare otto piante di marijuana, due di papavero da oppio, due piante grasse del tipo peyote (contenenti la sostanza allucinogena mescalina), quasi un chilo di marijuana, 29 grammi di hashish, 78 grammi di funghi allucinogeni, 64 francobolli contenenti Lsd, 70 grammi di biscotti contenenti Thc, cristalli di 3,4-Mdma, parti tritate di Salvia divinorum (contenenti il potente allucinogeno salvinorina A), capsule contenenti “phenibut” (sostanza recentemente inserita nella Tabella A del T.U. Stupefacenti) e 47 pastiglie arancioni con simbolo “Bitcoin” contenenti la smart drug 2-Fma (2-fluorometanfetamina).