Dopo numerosi e approfonditi appostamenti nei pressi dello studio in cui operava, le Fiamme Gialle della Compagnia di Monfalcone hanno nuovamente sorpreso sul fatto un noto “dentista” monfalconese, in possesso del solo diploma di odontotecnico, che già nel 2011, era stato sottoposto ad indagini dagli stessi finanzieri e condannato per il reato di “esercizio abusivo della professione medico-odontoiatrica”. Condanna patteggiata per poter riaprire al più presto le porte dello studio, ma questa volta con il preciso obbligo della presenza di un Direttore Sanitario designato abilitato alla professione.
Da brillante odontotecnico a dentista abusivo
All’epoca il professionista, dopo aver prestato la propria opera per alcuni anni tra Monfalcone e Trieste come brillante odontotecnico, aveva deciso di espandere radicalmente la propria attività e di aprire le porte dello studio anche alla clientela privata, non solo per la preparazione e l’applicazione di protesi dentarie, ma anche per vere e proprie cure odontoiatriche a seconda delle richieste dei pazienti. Richieste che, con l’andare del tempo, sono divenute sempre più numerose, soprattutto grazie a un “listino prezzi” altamente concorrenziale e notevolmente più accessibile ai diversi tipi di clientela.
Dopo oltre due anni di inattività, il soggetto ha nuovamente attirato verso di sé l’attenzione dei Finanzieri quando è stato constatato, attraverso indagini mirate, un flusso di clientela verso lo studio sempre più copioso, tale da indurre il sospetto che all’interno dei locali si svolgesse ex novo l’attività illecita già contestata al professionista.
Direttore sanitario dello studio nei guai
L’odontotecnico è stato così nuovamente deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia per la violazione prevista e punita dall’art.348 C.P. (esercizio abusivo della professione medico-odontoiatrica senza averne titolo) in concorso con il Direttore Sanitario presente all’interno dello studio ove l’odontotecnico operava, mentre i locali adibiti ad ospitare l’attività e tutta l’attrezzatura medica ivi presente, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Gorizia, sono stati posti sotto sequestro dalle Fiamme Gialle al fine di impedire al soggetto la continuazione della professione abusiva e la possibile reiterazione del reato.
Redditi sotto esame
Le Fiamme Gialle approfondiranno la dichiarazione dei redditi del professionista per verificare i cospicui proventi derivanti dalla propria attività perpetrata in maniera del tutto illecita, che dopo un’analitica ricostruzione del reale volume d’affari conseguito, saranno prontamente riportati a giusta tassazione.