Il Comune di Lignano Sabbiadoro corre ai ripari per evitare la cementificazione e lo stravolgimento di Pineta e Riviera, con l’individuazione di una nuova area B0. Quando nel 2009 fu approvato il Codice regionale dell’edilizia (Giunta Tondo), in recepimento del Piano casa lanciato dal Governo Berlusconi, più di qualche urbanista lanciò l’allarme sulle conseguenze di una legge che sostanzialmente dichiarava il “liberi tutti” e permetteva l’aumento delle cubature fino al 35% prevedendo al contempo deroghe ai Piani regolatori comunali.
La difficile congiuntura economica e la crisi del comparto edilizio hanno limitato gli effetti del Codice in una regione fin troppo cementificata, dove il patrimonio edilizio in eccesso e inutilizzato è un problema evidente. Ciò nonostante, qualche segnale di cosa potrebbe accadere nei prossimi anni nelle località turistiche dove gli appetiti non sono mai sazi, lo hanno avuto a Lignano Pineta, dove semplici villette si sono trasformate in condomini.
Da villette a condomini
“La legge regionale oltre all’aumento delle cubature fino al 35% – spiega l’assessore all’Urbanistica di Lignano Sabbiadoro, Paolo Cjubei – ha introdotto anche alcune deroghe ai Piani regolatori in materia di superfici coperte e altezze. Abbiamo dovuto affrontare due casi che hanno creato forti polemiche e ci hanno fatto capire quali problemi avremmo dovuto affrontare nel momento in cui semplici villette basse si sono trasformate in condomini. Il rischio di devastare il tessuto urbano, unico nel suo genere, di Pineta e Riviera era purtroppo molto alto. Abbiamo quindi deciso di presentare una variante sostanziale che introduca la zona omogenea B0, in quanto l’area presenta requisiti di carattere ambientale, naturalistico, storico e morfologico ben precisi. Pensando ai progetti urbanistici di D’Olivo a Pineta e dell’architetto Piccinato a Riviera, la rilevanza storica era evidente, ma anche dal punto di vista ambientale abbiamo a che fare con un territorio degno di tutela vista la presenza delle dune e della pineta. La zona omogenea B0, come strumento urbanistico, fu creata all’epoca della ricostruzione per guidare la ricostruzione dei centri dove fossero presenti elementi storici. Credo sia tra i pochi casi di creazione di questa zona al di fuori dei Comuni terremotati, ma così facendo cerchiamo di salvare ambiti di grande pregio. Ci aspettiamo una montagna di osservazioni perché gli interessi sono forti”.
Le direttive di Piano sono state approvate nel maggio del 2014. Mercoledì 30 marzo la variante è stata presentata ai cittadini nel corso di un’assemblea pubblica. Entro aprile sarà quindi adottata in Consiglio comunale e da allora scatteranno i termini per le osservazioni. “E’ una sfida importante,- ammette Cjubei -, ma siamo convinti che Pineta e Riviera non debbano fare la fine di Sabbiadoro, dove ormai c’è poco da salvaguardare”.