Rapinati e poi indagati per eccesso colposo di legittima difesa, a volte addirittura costretti a pagare un pesante risarcimento dei danni se condannati.
Quasi 42 mila friulani vogliono che si cambi verso (a livello nazionale le firme sono più di un milione e 200mila), che la difesa dei propri cari e dei propri beni non li esponga a processi interminabili o a richieste di risarcimento da parte di chi, invece, dovrebbe essere condannato per averli aggrediti. Tanti sono i firmatari della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dall’Italia dei valori, ma presto andranno conteggiati anche quanti stano firmando l’analoga iniziativa avviata dalla Lega Nord. Le cronache che raccontano di rapine nelle abitazioni sono ricorrenti. Proprio mentre scriviamo giunge la notizia che i carabinieri hanno arrestato gli autori della rapina avvenuta nel settembre del 2015 a Sacile.
Di pari passo con le incursioni, aumentano gli episodi dove il proprietario si è difeso, salvo poi essere messo sotto indagine. Quello della sicurezza resta un grosso problema, soprattutto in termini di percezione. L’allarme resta elevato e tale da spiegare come mai i cittadini siano tanto sensibili all’argomento. E’ possibile, che queste iniziative, che coinvolgono i cittadini, siano semplicemente un buon strumento per farsi pubblicità usato dalle forze politiche che pure hanno loro rappresentanti al Senato e alla Camera dei deputati, ma è pur vero che si è perso il conto delle proposte di legge depositate in Parlamento nel corso degli anni per rendere meno esposte a conseguenze legali le vittime che reagiscono causando danni all’aggressore.
La norma attuale, per altro modificata nel 2006, prevede che “non sia punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.
E’ proprio sull’inserimento della presunzione espressa di proporzionalità a favore della vittima che si giocherà nei prossimi mesi la discussione.