I disagi provocati dal cantiere aperto dallo scorso mese di giugno in via Cappuccini, a Pordenone, fanno arrabbiare gli operatori commerciali del quartiere, che lamentano una riduzione del giro d’affari.
I lavori avviati dal Comune dovevano concludersi nel giro di nove mesi, ma nel frattempo c’è stata una proroga per di consentire un successivo prolungamento delle fognature non previsto nel progetto originario ma richiesto dagli stessi residenti. A questo si sono, purtroppo, aggiunti problemi di interferenze nei sottoservizi, con tubi o cavidotti non opportunamente segnalati che hanno costretto gli operai a interventi manuali per evitare spiacevoli situazioni di pericolo ma, soprattutto, di possibili interruzione di servizi.
A fianco dei commercianti che hanno avanzato richieste di indennizzo per i mancati incassi dovuti ai lavori iniziati nel giungo dello scorso anno, arriva il presidente del mandamento di Pordenone dell’Ascom, Aldo Biscontin. “Come associazione – spiega Biscontin – ci siamo già attivati già attivati con questa Amministrazione per essere costantemente informati delle linee guida e dei criteri che saranno adottati dagli uffici competenti per far fronte alle richieste di ristoro. Del resto il Comune ha già provveduto alla creazione di un rilevante fondo di garanzia, necessario a risarcire le attività danneggiate dai lavori. Resta confermato – così come previsto per legge – che i rimborsi saranno corrisposti a lavori ultimati”, sottolinea Biscontin.
Intanto, Ascom si è resa disponibile nel valutare ogni iniziativa per alleviare ulteriori disagi alle attività commerciali, ma anche per assistere gratuitamente gli esercenti nella compilazione delle pratiche risarcitorie. La zona di via Cappuccini, oltretutto, è stata inserita nel bando delle periferie dove sono previste opportunità di finanziamento per il settore del terziario.