Svolta nelle indagini sull’omicidio di Lauretta Toffoli, la donna classe 1948 trovata senza vita, nella tarda mattinata di sabato, nel suo appartamento in via della Valle 4, nel quartiere udinese di San Rocco, con diverse ferite da taglio.
Nella tarda serata, infatti, gli inquirenti hanno imboccato una pista precisa: è stato fermato un vicino di casa della donna, Vincenzo Paglialonga, 40 anni, che si trova ora in carcere, in attesa della convalida del fermo. A quanto si apprende, l’uomo è già stato interrogato, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 40enne era da poco tornato a vivere nel condominio Ater, dopo un periodo di detenzione; era agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico.
Grazie all’attività di polizia giudiziaria, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Claudia Finocchiaro, nel corso del pomeriggio sono ermersi gravi indizi di colpevolezza per l’omicidio a carico dell’uomo, residente al piano inferiore della palazzina.
Poco prima di mezzogiorno, poi, Paglialonga era stato arrestato dalle Volanti per evasione dai domiciliari ai quali era ristretto nel proprio appartamento.
Sulle indagini resta, per ora, il massimo riserbo, in attesa di chiarire tutti i dettagli di quanto accaduto.
Il corpo senza vita della 74enne era stato trovato seminudo, a terra, nella stanza del figlio, ma tracce di sangue erano presenti anche in salotto e all’ingresso dell’abitazione, elemento che fa presumere che Lauretta abbia provato a difendersi. L’appartamento era a soqquadro.
In base alla perizia del medico legale, il delitto potrebbe risalire alle prime ore di sabato, tra l’1 e le 2.
A dare l’allarme, nel primo pomeriggio di sabato, era stato stato il figlio Manuel, che si era recato in visita alla madre. Dopo l’allarme, la zona è stata isolata dalle forze dell’ordine per rilievi e accertamenti, svolti della Squadra Mobile e dalla Polizia Scientifica.
Il 9 novembre 2019 l’anziana era stata aggredita dal figlio, che l’aveva accoltellata all’addome. L’uomo aveva poi chiamato il 112 ed era stato immediatamente arrestato con l’accusa di tentativo di omicidio, dalla quale era stato assolto in quanto dichiarato incapace di intendere e di volere, come aveva stabilito una perizia psichiatrica.