Studenti in piazza, questa mattina, per chiedere sicurezza e diritti dopo la morte di Lorenzo Parelli.
Esattamente una settimana fa, il 18enne di Castions di Strada, studente dell’istituto salesiano Bearzi di Udine, è stato travolto e ucciso da una barra d’acciaio di 150 chili nell’ultimo giorno di stage in alternanza scuola-lavoro alla Burimec di Lauzacco.
Una tragedia che ha profondamente colpito il mondo della scuola, riaprendo la discussione sul tema degli stage formativi.
Così, oggi, in tutta Italia il movimento studentesco si è mobilitato. L’iniziativa è partita alle 9 da piazza I Maggio a Udine, dove circa 300 giovani si sono dati appuntamento per ricordare Lorenzo, ma anche per lanciare un forte segnale al Ministero dell’Istruzione.
“Questa non è scuola e non è lavoro”, si legge nei cartelli. “Vogliamo sicurezza e diritti, stop al Pcto e agli stage che insegnano la precarietà” altri messaggi diffusi dai protagonisti della mobilitazione.
Sono previste azioni e flash mob per tutta la mattinata davanti alle scuole lungo tutto lo Stivale e la giornata di agitazione continuerà con numerosi presidi.
“La morte di uno studente mentre lavorava gratis a 18 anni è un evento gravissimo, che merita una reazione da parte degli studenti. Noi non ci rassegniamo a un futuro di sfruttamento e precarietà. E chiediamo una scuola diversa da quella che vogliono i ‘padroni’. Lorenzo ha perso la vita durante un’attività che il Ministero dell’Istruzione considerava formativa” hanno precisato ancora dal movimento studentesco. “Non vogliamo che la sua morte passi in secondo piano. Il Governo non si è espresso sulla morte di Lorenzo. Fare finta di nulla o trattarla come un tragico incidente non è utile a nessuno. Le indagini proseguiranno, ma è evidente che un problema ci sia e sia profondo”.
Le forze dell’ordine temevano possibili infiltrazioni di altri movimenti al presidio udinese, ma tutto si è svolto con ordine.
“Oggi – scrive il consigliere regionale Furio Honsell in una nota – ho partecipato al presidio organizzato da varie associazioni studentesche in Piazza Primo Maggio in ricordo di Lorenzo Parelli morto in un incidente sul lavoro, mentre svolgeva un tirocinio in un’azienda. L’incontro è stato molto significativo. Oltre al dolore è stato ribadito come non si possa morire di scuola e di lavoro”.
“Questa ennesima tragedia sul lavoro dimostra quanto il nostro Paese sia impreparato a tutelare i lavoratori e la formazione professionale. I tirocinanti non possono essere un serbatoio di manodopera gratuita. Come Open Sinistra Fvg riteniamo che prima di avviare stage ci si deve assicurare che le aziende siano certificate e abbiano registri e meccanismi di gestione delle non-conformità. La vita di un lavoratore o di un ragazzo che svolge uno stage non può essere sacrificata alle logiche della competizione di mercato o del profitto”.
“Ho molto apprezzato che tanti studenti abbiano capito che, come diceva Hannah Arendt: è tempo di occupare gli spazi pubblici per una cittadinanza attiva”, conclude Honsell.