Ieri, nelle province di Venezia e Bolzano, a conclusione di articolate indagini, i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro, coadiuvati in fase operativa dal Comando Provinciale di Bolzano, hanno dato esecuzione a quattro misure cautelari – con la collocazione presso comunità – e a otto decreti di perquisizione domiciliare, a carico di altrettanti minori, emesse dal Gip del Tribunale per i minorenni di Trieste.
Dalle investigazioni, è emerso come tre dei giovanissimi avessero dato vita a un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, mentre il quarto minore deve rispondere di detenzione ai fini di spaccio di droga; alcuni di loro risultano, inoltre, indagati per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
L’attività d’indagine era iniziata a novembre su iniziativa della Stazione Carabinieri di Caorle, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Trieste, dopo la denuncia in stato di libertà di uno dei minori per detenzione di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire la sua cerchia di contatti e, dopo aver raccolto le testimonianze di diversi ragazzi, tutti d’età compresa tra i 13 e i 17 anni, i militari hanno raccolto gravi elementi indiziari relativi alla baby gang. I minori, insomma, avevano dato vita a una florida associazione a delinquere che gestiva una piazza di spaccio, in particolare di hashish e marijuana, avviata durante l’estate 2021 a Caorle. Gli ordini della sostanza veniva effettuati anche tramite i canali social.