I Finanzieri del Comando provinciale di Pordenone hanno individuato, nelle campagne di Vivaro, sei lavoratori stranieri completamente ‘in nero’, intenti a svolgere mansioni agricole alle dipendenze di due imprese, una gestita da un cittadino albanese e una da un italiano.
Alle dipendenze del primo, i militari del Gruppo di Pordenone e della Tenenza di Spilimbergo, coadiuvati da un drone del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Tolmezzo, hanno individuato tre albanesi, uno senza permesso di soggiorno e due, invece, muniti solo del visto turistico, che non consente lo svolgimento di attività lavorativa. Denunciati il rappresentante della società e l’immigrato irregolare.
L’imprenditore del Paese delle Aquile, peraltro, era stato arrestato pochi giorni fa per il possesso di un documento d’identità contraffatto e sanzionato per aver impiegato altri lavoratori ‘in nero’.
Anche i tre lavoratori albanesi alle dipendenze del cittadino italiano avevano solo un visto turistico. Come nel primo caso, il titolare della ditta, alle cui dipendenze lavoravano i braccianti, è stato denunciato.
Per le due imprese è stata richiesta all’Ispettorato territoriale del Lavoro l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività per aver rilevato l’impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 10% del totale di quelli regolarmente impiegati.
L’impegno della Guardia di Finanza a tutela della legalità nelle lavorazioni sui campi prosegue senza sosta, per la salvaguardia, in primis, dei lavoratori, sfruttati a causa del loro stato di bisogno, e delle realtà imprenditoriali che, invece, operano nel rispetto delle regole.