Quest’inverno a Udine ci saranno 60 posti letto in meno per i senza tetto. Croce Rossa e Caritas, che l’anno scorso ne avevano messi a disposizione rispettivamente 20 e 40, quest’anno non hanno strutture da destinare allo scopo. Restano solo i 15 posti del dormitorio di via Pracchiuso.
“La questione – afferma Andrea Spinato, vicepresidente della Croce Rossa di Udine – è stata posta all’attenzione della direzione dei servizi sociali di Udine un paio di settimane fa”.
Al momento sono 25 i senza dimora seguiti dai servizi nel capoluogo friulano. Attualmente due squadre di volontari della Cri, composte da 4 persone ciascuna appositamente formate, presidiano il territorio, realizzando una mappatura e un monitoraggio costanti dei senza dimora. Quando le temperature si abbassano, il servizio diventa quotidiano, dalle 21 all’una di notte. L’anno scorso il servizio 7 giorni su 7 è stato attivato dal 7 dicembre a fine marzo. Per quest’anno si attende una decisione a breve.
“Le squadre di volontari – spiega Spinato – intercettano i senza dimora: se si tratta di casi nuovi, viene loro offerta un’alternativa alla strada e vengono segnalati ai servizi sociali. La Cri distribuisce coperte, indumenti caldi, the e bottigliette d’acqua, che diventano strumento per creare una relazione con queste persone, al fine di tentare il reinserimento sociale. Accanto a questa unità, c’è poi il safe point: una presenza fissa, il mercoledì, di tre volontari in stazione. Tramite il passa parola, i senza dimora sanno di questa presenza. Viene consegnato loro un kit igienico di base e ricevono indicazioni su dove trovare riparo o un pasto caldo: la mensa di via Ronchi, il punto di incontro in via Ledra dove è possibile fare una doccia e lavare i vestiti e poi gli empori solidali di via Pastrengo e via Marangoni dove vengono distribuiti abiti e generi alimentari”.
La Croce rossa italiana invita gli udinesi a segnalare la presenza di persone senza dimora in città alla centrale operativa della Croce Rossa, allo 0432-531531, o tramite mail, all’indirizzo [email protected]. A questo stesso indirizzo si può scrivere per concordare la donazione di abiti e coperte.
CHI SONO. Una volta era soprattutto la dipendenza da alcol o droga a far finire in strada i friulani. Oggi, sempre più spesso, sono la ludopatia, una malattia, la separazione del coniuge a far prendere una brutta piega alla vita delle persone. Alla base rimangono la perdita del lavoro e la mancanza di una rete familiare di supporto.
“Tra i 25 senza tetto seguiti a Udine, ci sono stranieri ma anche diversi friulani. Questi ultimi – racconta il vicepresidente della Croce Rossa di Udine Andrea Spinato – sono molto restii a chiedere aiuto. Lo fanno solo quando sono arrivati al limite, anche dopo due settimane trascorse senza aver fatto un pasto decente. A volte quando ormai la situazione è irrecuperabile”.
Qual è l’identikit del senza dimora friulano? E’ maschio, quarantenne. Perde il lavoro e parallelamente il più delle volte sviluppa una dipendenza – dall’alcol, dal gioco d’azzardo – che lo porta a sperperare tutti i risparmi. La famiglia lo caccia di casa, finisce con il vivere in macchina fino a quando vende anche quella, per racimolare altri soldi. Si fa ospitare dagli amici, fino a quando anche questi lo allontanano, non accettando più l’ubriachezza né gli atteggiamenti violenti. A innescare il circolo vizioso possono essere anche una malattia e l’allontanamento dal tetto coniugale, dopo una separazione.
“A fronte di persone che si fanno aiutare – fa sapere Spinato della Cri – ce ne sono altre che rifiutano qualsiasi tipo di supporto. Ci sono uomini e donne che vivono in strada anche da decine di anni. E possono volerci anni per convincere qualcuno di loro ad accettare l’accoglienza e trasferirsi in appartamento”.