Un giovane di 30 anni circa, che parlava in italiano senza alcuna inflessione dialettale, si è presentato ieri, a casa di una coppia di anziani, dicendo di essere un addetto al controllo dei termosifoni. Una volta entrato nell’appartamento, ha visionato più stanze, recandosi anche in bagno, dove ha aperto il rubinetto del lavandino.
Poi ha fatto una telefonata col proprio cellulare, informando l’interlocutore che dai controlli non erano emerse anomalie e se n’è andato. Poco dopo la padrona di casa, ha scoperto che dalla camera da letto mancavano monili e oggetti in oro d’ingente valore. Ha telefonato a un vicino e poi al 112.
Sul posto si è recato un equipaggio della Squadra Volante della Questura. A nulla sono valse le ricerche effettuate in zona.
La Polizia di Stato invita a diffidare da questi comportamenti, messi in atto da malviventi che cercano di carpire la fiducia di persone deboli, come gli anziani, o che vivono da sole, per mettere in atto truffe e raggiri. In caso sospetti chiamare subito il 112.