Una fortissima esplosione ha svegliato all’alba gli abitanti della frazione di Pontaiba, a Pinzano al Tagliamento.
Nelly Tramontin, 63 anni, che lavorava in uno studio di commercialisti a Spilimbergo, è morta a causa dello scoppio che si è verificato nel deposito di un’azienda di distribuzione bevande in via Colle. La donna viveva con il marito nell’appartamento che sorge sopra al magazzino della ditta. E’ stato l’uomo, rimasto illeso ma sotto choc, a lanciare l’allarme.
Secondo una prima ricostruzione, attorno alle 6.30 di mercoledì 16 febbraio, la donna è scesa nel deposito al piano terra dello stabile. Pare dovesse recuperare dei documenti nell’ufficio dell’azienda. Quando ha acceso la luce c’è stata la deflagrazione. Il boato è stato sentito anche a distanza.
L’esplosione sarebbe stata causata da una fuga di gas da una bombola Gpl che alimentava una stufetta, rimasta accesa; la fiamma, stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe spenta nel corso della notte, ma il gas avrebbe saturato l’aria; l’interruttore avrebbe scatenato la deflagrazione.
Il marito della vittima, titolare della ditta assieme ai fratelli, al momento dello scoppio si trovava nell’appartamento e non ha riportato conseguenze fisiche, anche se non sa darsi pace per quanto accaduto.
I Vigili del fuoco di Spilimbergo e Maniago, che hanno domato il rogo, indagano insieme ai Carabinieri della compagnia di Spilimbergo per stabilire l’esatta dinamica della tragedia. L’area dell’esplosione è stata posta sotto sequestro. Le squadre intervenute, coadiuvate dal funzionario di guardia, hanno effettuato la verifica statica dell’edificio che non ha riportato danni strutturali all’abitazione, dichiarata dunque agibile, ma solo alla parte coinvolta dall’esplosione. Sul posto hanno partecipato 23 vigili del fuoco, con sei automezzi. Le operazioni si sono concluse alle 16.
La tragedia ha suscitato profondo cordoglio in quanti conoscevano la famiglia e si sono stretti attorno al marito Valentino e alle due figlie della coppia; una lavora e vive a Pordenone e si è subito recata sul posto, mentre l’altra studia all’Università a Pescara.
Il primo cittadino, Emiliano De Biasio, che conosceva e stimava la vittima e la ricorda come un punto di riferimento per la comunità, ha seguito le operazioni sul posto e ha testimoniato la vicinanza di tutto il paese.