Schiamazzi e musica ad alto volume: sui tavoli della Procura arriva un nuovo esposto. Questa volta, però, i concerti organizzati dai locali del centro storico, come è capitato quest’estate per i Mercoledì dei Sarpi, non c’entrano nulla. Già, perché la protesta riguarda il campo nomadi di via Mirko, nel quartiere Aurora. A sottoscrivere il documento sono 79 residenti della zona (nella foto l’immagine dell’area tratta da Google Maps), che lamentano una situazione diventata per loro insostenibile e che si protrae da diverso tempo.
“Durante il corso dell’anno – si legge nel documento – e particolarmente nella stagione estiva, sia dall’accampamento, sia dagli appartamenti Ater (nella zona c’è un condominio dove abitano alcune famiglie nomadi) provengono pesanti schiamazzi, musica ad alto volume, urla, grida, bestemmie, ripetuti rumori molesti dovuti al clacson delle auto, accelerate, sgommate, anche a tarda notte”.
I problemi segnalati non finiscono qui. I residenti lamentano anche il passaggio di auto moto ad alta velocità, il parcheggio delle vetture all’incrocio tra via Cefalonia e via Mirko (che costringe gli automobilisti a invadere la corsia di marcia opposta), l’abbandono di cartacce, bottiglie e lattine vuote sotto i porticati dei palazzi e la presenza di animali liberi (pollame, cani e gatti) che attraversano improvvisamente la strada.
Inoltre, gli abitanti della zona si domandano “come possa essere possibile che nell’accampamento, per la fornitura di corrente elettrica, sia presente un cavo liberamente adagiato al suolo, con il pericolo che possa deteriorarsi o essere rotto e creare seri problemi a chi camminasse nei suoi pressi”. Tutti fatti che i firmatari hanno ripreso. I filmati sono stati allegati all’esposto.
Come accennato, la situazione non è nuova. “Nel corso di questi anni – conclude l’esposto – abbiamo sempre cercato in più modi un dialogo sereno e aperto, chiedendo soltanto di rispettare le regole base di convivenza civile, per ottenere quasi sempre, come risposta, soltanto menefreghismo, e disinteresse, se non addirittura comportamenti arroganti. Abbiamo interpellato più volte la forze dell’ordine, ma non abbiamo ottenuto alcun risultato se non la cessazione di questi comportamenti per alcuni giorni”.