L’Europa può essere un prezioso alleato ma, a volte, le decisione che vengono prese a Bruxelles possono far molto male. Anche al Friuli Venezia Giulia. Attualmente, ci suo due grandi temi, motivi di scontro tra la nostra regione e l’Europa. Il primo, che è anche il più aspro, riguarda gli sconti carburante presenti nella nostra regione. Secondo la Commissione europea vanno eliminati. Tanto che l’organo continentale, il 10 dicembre 2015, ha formalmente chiesto all’Italia di modificare la sua legislazione, che prevede una riduzione del prezzo della benzina e del diesel acquistati dagli automobilisti residenti in Friuli Venezia Giulia.
Pareri e petizioni
La Commissione ritiene che tale contributo rappresenti una riduzione delle accise sul carburante, mentre la direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici (2003/96/Ce del Consiglio) non prevede riduzioni o esenzioni simili. La richiesta ha assunto la forma di un parere motivato, ma in mancanza di risposta soddisfacente, la Commissione può deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue. Il deferimento alla Corte di Giustizia è un pericolo assai concreto. Se si perdesse lo sconto, la Figisc Confcomemrcio Fvg, che ha lanciato una petizione per salvere sul sito www.change.org, valuta una media tra i 100 e i 300 euro in meno all’anno per ciascuna delle oltre 550mila famiglie della regione.
Condanne continentali
L’altra spada di Damocle sulla nostra testa è quella che pende per la questione della depurazione delle acque, che potrebbe costarci 66 milioni di euro. A oggi sono aperte tre procedure di infrazione sulla Direttiva Comunitaria 91/271/CE sulle acque reflue, che coinvolgono il Friuli Venezia Giulia a causa di ritardi accumulatisi negli anni passati nel recepimento delle normative nazionali e comunitarie in materia. Nello specifico, la procedura 2004-2034 coinvolge due aree della regione, ovvero Trieste-Muggia-San Dorligo, per mancato trattamento di depurazione o per insufficiente capacità di trattamento dei depuratori, e Cervignano per insufficienza o assenza di reti fognarie. Il provvediemnto, giunto a condanna da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel 2012, riguarda la mancata applicazione delle indicazioni della Direttiva negli agglomerati con oltre 15.000 abitanti che non scaricano in aree sensibili.
Guai da Grado a Maniago
La seconda procedura di infrazione 2009-2034 riguarda l’inadempimento, negli agglomerati con oltre 10.000 abitanti, per mancato trattamento supplementare dei reflui che scaricano in aree sensibili, cioè nell’Adriatico settentrionale. Anche in questo caso si è giunti a condanna per Grado, Latisana, Gradisca d’Isonzo, Pordenone, Porcia, Cordenons, Roveredo e Cividale. Lo scorso 23 settembre è stato firmato un accordo di programma per il potenziamento dell’impianto di depurazione di Staranzano per un costo complessivo di 18.243.000 euro che servirà la provincia di Gorizia. Infine, c’è la procedura 2014-2059, sulla quale non è stata ancora pronunciata una sentenza, che riguarda il mancato trattamento supplementare dei reflui che scaricano in aree sensibili (Adriatico settentrionale) negli agglomerati superiori a 2.000 abitanti, in particolare Fiume Veneto, Maniago, Prata, Rivignano, San Daniele, Pasian di Prato e Tricesimo. In questo caso il 31 ottobre 2014 si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo per potenziare la capacità di collettamento e di depurazione dei reflui urbani a Cervignano, Rivignano, Pordenone, Porcia, Cordenons, Roveredo e Grado con un investimento complessivo di 25.473.823. Interventi che potrebbero evitare altri strali da Bruxelles.
L’assessore Vito: “Fiduciosa attesa sul caso carburanti, sulle acque stiamo lavorando”
Attesa e contrattacco. La Regione Fvg è pronta a fare la propria parte nella partita con l’Europa, come sottolinea Sara Vito, assessore regionale all’Energia e all’Ambiente. “Per quanto riguarda lo sconto carburanti, abbiamo presentato le nostre controdeduzioni allo Stato che poi le ha girate alla Ue. Aspettiamo al prossima mossa, ma siamo fiduciosi perché possiamo dimostrare che non c’è un mancato incasso delle accise, mentre il discorso sull’accusa di possibili aiuti di Stato è caduta”, evidenzia Vito.
Sulla questione depurazione delle acque, abbiamo ereditato una situazione già compromessa e tre procedure di infrazione. Ma ci siamo attivati da subito, affrontano le varie situazioni. Dopo aver messo d’accordo i vari ministero, abbiamo chiuso tre accordi quadro per superare le criticità. A Servola il cantiere sta andando avanti per un investimento di 53 milioni di euro. Nell’Isontino la situazione è a buon punto, perché gli interventi sono partiti per tempo. Nelle province di Udine e Pordenone c’è molto da fare, ma anche in questo caso le migliorie sono in atto”, dice l’assessore. Sanzioni in vista? “Ancora non sono state quantificate, anche se la stima per il Fvg è di oltre 60 milioni di euro – conclude Vito -. Il rischio che arrivino c’è, ma stiamo facendo il possibile per dimostrare che la nostra intenzione è quella di metterci in regola”.