Il processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza non dovrebbe subire alcun rallentamento, né rischiare la prescrizione. Il procedimento penale Bpv riguarda le ipotesi di aggiotaggio, falso in prospetto (per gli aumenti di capitale 2013 e 2014) e ostacolo alla vigilanza. Pur nella differente casistica, tutti i risparmiatori sono stati destinatari di false informazioni che riguardavano il bilancio e le caratteristiche delle azioni e delle obbligazioni subordinate. Il ‘colpo di scena’ sul procedimento penale era arrivato qualche settimana fa, quando Lorenzo Miazzi, il magistrato che presiedeva il collegio dei giudici, aveva presentato un’istanza di astensione.
Miazzi avrebbe agito così poiché la sorella, Maria Luisa, avvocato specializzato in diritto del lavoro a Padova, seguiva la causa che l’ex amministratore delegato ed ex direttore generale di PopVicenza, Samuele Sorato, aveva intentato alla banca stessa per i rapporti di lavoro bruscamente interrotti. Sorato non è imputato nel processo penale per il crac bancario, perché la sua posizione è stata stralciata per gravi motivi di salute.
Il presidente del Tribunale di Vicenza ha quindi nominato a subentrare a Miazzi Camilla Amedoro, che affiancherà i giudici già presenti, Deborah De Stefano ed Elena Garbo.
Ed è stata proprio la nuova presidente del Collegio, De Stefano, a fare chiarezza sul futuro del dibattimento. Si proseguirà con la calendarizzazione delle udienze già fissate. Alcuni dei testimoni già sentiti saranno nuovamente convocati in due udienze extra, che sono state fissate a luglio e settembre.
Evitata la beffa della prescrizione
Il processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza non dovrebbe subire alcun rallentamento
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