Focolaio di aviaria, dal ceppo più virulento H5N1, nell’allevamento di polli Nardone, a Fagagna. Si tratta della realtà zootecnica che, nel fine settimana, era finita nel mirino dei ladri.
I malviventi avevano rubato il gasolio utilizzato per le macchine impiegate nella ventilazione dei capannoni. Senza più ossigeno, erano morti oltre 15mila polli. Alcune delle carcasse, come da prassi, erano state inviate all’Istituto Zooprofilattico per la verifica dell’eventuale presenza di patogeni.
Test, questi ultimi, che sono risultati positivi proprio per l’influenza aviaria, non trasmissibile all’uomo.
Come spiega Manlio Palei, Direttore del Servizio Prevenzione Sicurezza Alimentare, Veterinaria e Sanità Pubblica della Regione, “in questi casi l’intero capannone viene isolato, in attesa dell’arrivo di una ditta specializzata che provvederà all’abbattimento di tutti gli altri animali ancora vivi, e quindi alla loro distruzione”.
Non sarebbe, invece, coinvolto nel focolaio di aviaria il secondo capannone dell’azienda, sempre a Fagagna. Non c’è pericolo per le persone.
L’ultimo focolaio di H5N1, a livello industriale, risale a cinque anni fa e riguardò, in maniera molto meno importante, un piccolo allevamento di Pordenone.