Recentemente, la Squadra Mobile e l’Ufficio Immigrazione della Questura di Udine, in stretta sinergia, hanno compiuto una serie di verifiche sul rinnovo del permesso di soggiorno, scoprendo alcuni illeciti.
E’ stato denunciato un 28enne cittadino pakistano, residente a Udine, che aveva presentato nel 2020 una domanda, dando conto di un rapporto di lavoro in una ditta vivaistica del Veronese. Le verifiche compiute hanno permesso di stabilire che il contratto e tutta la documentazione allegata erano falsi. Dagli accertamenti sono emerse altre 27 domande fittizie, presentate in diverse Prefetture da altrettanti stranieri: tutte davano conto di un rapporto di lavoro con la stessa impresa veneta, ignara di tutto. La segnalazione agli organi competenti consentirà l’annullamento delle istanze e la denuncia dei responsabili.
Sono stati poi denunciati alla locale Procura un 28enne e un 25enne, cittadini pakistani, il primo in qualità di lavoratore, il secondo quale datore di lavoro, in quanto presentavano carte totalmente false per documentare il rapporto di lavoro del primo in qualità di domestico.
Sono state segnalate alla Procura di Udine le posizioni di un 63enne italiano e di un 19enne gambiano. Il primo ha presentato domanda a favore del secondo, indicandolo come suo domestico a Udine. Gli accertamenti hanno consentito di verificare come già pochi giorni dopo la sottoscrizione del contratto di assunzione il giovane era impiegato in un altro ambito lavorativo, in provincia di Sassari.