C’è un sottopassaggio ferroviario che sta facendo infiammare l’opinione pubblica e la politica. Soprattutto per ragioni legate alla sicurezza. E’ quello nei pressi della stazione ferroviaria di Sacile. Per proporne il prolungamento, visto che un sottopasso di fatto già esiste, è sorto un comitato di cittadini che sta portando avanti una vera battaglia. L’idea è quella di allungare il passaggio fin in via Topaligo, in modo tale da aggirare le sbarre di viale Lacchin.
A guidare il comitato c’è il presidente Pierluigi Poletto, che conta sull’aiuto dei membri fondatori Dario Buscema, Elisabetta Cenedese, Giuseppe Igne e Cristina Pianetta.
“Abbiamo evidenziato sin da subito – precisa Poletto – che la mancanza di un accesso ai binari nella zona sud, congiuntamente ai tempi di abbassamento del passaggio a livello oltremodo lunghi, inducono nei viaggiatori comportamenti a rischio. In particolare tra i ragazzi pendolari che frequentano le scuole di Sacile, i quali spesso saltano le sbarre o la vicina recinzione per raggiungere o superare i binari della stazione. Azioni azzardate e pericolose che mettono a rischio l’incolumità delle persone e che sicuramente non possiamo condividere”.
Una segnalazione, quella fatta dal Comitato, che ha allertato la Polfer, impegnata nelle ore di arrivo e partenza degli studenti pendolari a monitorare la situazione.
Oggi l’unica alternativa, a sbarre abbassate, continua a essere quella di fare a piedi il giro che da via della Guardia attraversa il ponte sul Livenza, raggiunge la rotatoria di largo Monteverdi, quindi imbocca il tunnel di via Di Vittorio per poi sbucare in via Ponte Lacchin, ritornare in viale Lacchin per arrivare, in fine, in stazione dall’entrata di piazza Libertà. Un giro troppo lungo e dispendioso da fare a piedi per gli studenti e i pendolari che partono o arrivano con il treno quotidianamente a Sacile.
E così, il Comitato ha avviato il dialogo con le istituzioni politiche locali, in primis il sindaco Carlo Spagnol, e nazionali. In sostanza, il problema è chiaro a tutti e una soluzione va trovata, ma serve un’intesa con Rete ferroviaria Italiana. Per ciò della questione è stata interessata il sottosegretario all’Ambiente, Vannia Gava, sacilese Doc, che si è fatta portavoce delle istanze liventine a Roma, auspicando una rapida soluzione del problema.
“Nel frattempo, l’attività del Comitato – spiega Poletto – continua. Dopo esserci rivolti agli istituti scolastici Isis di Sacile e Brugnera per una sensibilizzazione mirata sul tema della sicurezza, trovando piena condivisione della proposta da parte della dirigente scolastica, essendo gli studenti una delle categorie più numerose che usufruisce del treno, giovedì abbiamo raccolto le firme dei cittadini per far comprendere la necessità e l’urgenza di quest’opera”.
In fondo, ne va della sicurezza di tutti.