Per l’accusa era colpevole di nove reati. Stamani il giudice Giulia Pussini del Tribunale di Udine lo ha assolto perché il fatto non sussiste da sette capi d’imputazione e condannato in primo grado a un anno e 10 mesi, pena sospesa, per emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L’uomo, un 55enne di San Giovanni al Natisone, era al centro di un processo che contava nove imputati, cinque dei quali prosciolti da ogni accusa.
Tutto era partito dalle indagini della Guardia di Finanza su un’esterovetizione. Secondo le Fiamme Gialle, una società slovena gestita dal 55enne vendeva merci a ditte italiane di cui era amministratore di fatto, evadendo così l’Iva. Alcune di queste imprese, inoltre, emettevano fatture false per consentire a terzi di evadere le imposte. In soli due casi, riguardanti fatture false per quasi 200mila euro emesse tra società da lui gestite, l’uomo è stato trovato colpevole.
Alla sua stessa pena è stato condannato un 51enne di San Giovanni al Natisone, legale rappresentante delle ditte in questione. Infine, sono stati condannati a un anno e otto mesi di reclusione un 64enne di Torviscosa e un congolese di 45 anni. Il primo per non aver esibito ai finanzieri la documentazione contabile di una società da lui amministrata, il secondo per emissione di fatture per operazioni inesistenti pari a 108mila euro.
“Sono soddisfatto per le assoluzioni – commenta il difensore dei due imputati di San Giovanni al Natisone, l’avvocato Roberto Mete – e conto di dimostrare in appello la loro innocenza per il resto. I miei assistiti sono stati condannati con ruoli diversi per gli stessi episodi ma non è stato contestato loro il concorso”.