Cafc spa entra nel partenariato di innovazione per sviluppare progetti nel settore idrico all’interno di una rete in cui collaborano, in un’ottica interdisciplinare e intersettoriale, diversi soggetti, fra cui l’Autorità di Bacino del Po e quella dell’Arno, alcune amministrazioni pubbliche quali il Ministero dell’Ambiente, le regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi di Milano, di Verona, di Udine e Federutility.
Si tratta di un passo importante anche in vista delle richieste di partnership ampie consigliate dall’Unione Europea per accedere ai bandi europei come ha sottolineato Gaia Checcucci, vicepresidente di Federutility – la federazione nazionale che riunisce le aziende di servizi pubblici locali che operano nei settori Energia Elettrica, Gas e Acqua – in visita al Cafc spa.
Checcucci ha indicato come sia necessario mettere a fattor comune le forze scientifiche, tecniche, imprenditoriali e istituzionali che operano nel settore idrico per elaborare un modello di governance che sia in grado di affrontare e gestire i molteplici aspetti legati al tema delle acque e, soprattutto, è necessario fare rete per poter contare a livello transnazionale anche in vista della nuova richiesta per partnership ampie, che viene proposta nei documenti strategici dell’Unione Europea.
“Una visita significativa – ha dichiarato a margine dell’incontro il presidente di Cafc spa, Eddi Gomboso – che evidenzia il ruolo che la società sta acquisendo a livello nazionale”. Gomboso ha sottolineato anche l’importanza di aderire ad una rete permanente di coordinamento dei gestori del Nordest sia per superare la forte frammentazione delle competenze e delle conoscenze tra una moltitudine di attori diversi ma anche in vista della partecipazione ai bandi comunitari dedicati al settore idrico. “Cafc – ha proseguito – si sta consolidando fra le aziende leader nel Triveneto ed entra di diritto fra i gestori pubblici del servizio idrico più grandi di quest’area geografica”.
All’appuntamento era presente anche il presidente di Acque veronesi scarl, Massimo Mariotti che ha portato l’esempio della società consortile Vivereacqua nata su iniziativa di Acque Veronesi e Acque Vicentine spa per dare atto ad una stabile collaborazione – senza scopo di lucro – fra gestori del servizio idrico integrato.
“Creare sinergie – ha spiegato Mariotti – per gestire in comune alcune fasi delle rispettive imprese, ottimizzare e ridurre i costi di gestione oltre che migliorare il servizio erogato e la riduzione dei costi per gli utenti sono alcuni degli obiettivi di Vivereacqua”. Mariotti ha indicato, inoltre, come sulla stregua di questa realtà si potrebbero avviare collaborazioni anche fra Friuli Venezia Giulia e Veneto con lo scopo di creare una grande squadra nel Nordest mantenendo ciascuno la propria autonomia e mettendo a fattor comune le proprie specializzazioni.
Ha partecipato alla visita istituzionale anche Marco Tullio Petrangelo presidente della società pordenonese Hydrogea che ha rimarcato la necessità di ricercare un coinvolgimento delle istituzioni regionali per un accesso al credito più facilitante per i nuovi investimenti.
6 giugno 2013