Ci risiamo. Continuano i gesti estremi del filosofo friulano Emanuele Franz, fresco fresco di pubblicazione con il volume “Voi siete uno”, testo in cui rivendica l’unità perduta.
Dopo aver provato a vivere all’interno di un bidone dei rifiuti e dopo essersi murato vivo, il pensatore di Moggio Udinese, ha lanciato una nuova provocazione promozionale. Assistito da collaboratori e amici, Franz si è fatto incatenare al polso una pesante pietra sulla quale è stata scritta la parola ‘superbia’. Una zavorra dal peso totale di 20 chilogrammi (solo la catena pesa tre chili), che sarà trascinata durante i gesti che il pensatore vive quotidianamente.
Il filosofo, noto per le sue provocazioni estreme, ha spiegato che il pesante fardello è finalizzato a far riflettere su quanto la superbia e l’arroganza umana siano oggi diventate un peso insostenibile: dividono le persone e devastano i rapporti umani oltre che il pianeta e la comunità.
“Nella società di oggi” afferma Emanuele Franz, “si è perso il significato del peccato, e il peccato più grande è la superbia, io stesso ne sono vittima, come tutti, e la porto appresso legata a me con una catena affinché tutti vedano che ci portiamo dietro, anche se invisibile, il peso della nostra arroganza. Sono convinto che solo il perdono può liberare dalle catene della superbia e voglio lanciare un messaggio di perdono reciproco e universale: perdonatevi gli uni con gli altri”.