La Fiom “esprime la sua netta contrarietà” alla scelta di Alcatel Lucent che ha annunciato, oggi al ministero, la volontà di cedere lo stabilimento produttivo di Trieste alla multinazionale dell’elettronica statunitense Flextronics.
Scelta che, dice la segretaria nazionale Fiom Roberta Turi, “mette a rischio uno stabilimento manifatturiero che produce apparati di comunicazioni ottiche e occupa circa 800 lavoratori.
La Flextronics è stata protagonista nel 2000 di due acquisizioni, la divisione hardware di Italdata e la Siemens dell’Aquila, entrambe dismesse dopo pochi anni”.
“Per la Fiom, alla luce dell’annuncio della fusione tra Alcatel Lucent e Nokia, è necessario che l’azienda blocchi la cessione dello stabilimento a Flextronics, che ha come unico obiettivo quello di fare cassa attraverso la vendita di un’eccellenza che in questo momento fa grossi volumi di fatturato. Il Governo – dice ancora la sindacalista Fiom – deve immediatamente convocare i vertici della multinazionale finlandese per fare chiarezza sul futuro del nuovo gruppo in Italia. Già da domani i lavoratori saranno in sciopero contro questo ultimo annuncio, fulmine a ciel sereno, foriero di nuovi e gravi problemi occupazionali”.
Fiom contro la cessione di Alcatel
Contrarietà dei sindacati alla scelta dell'azienda che ha annunciato la volontà di cedere lo stabilimento produttivo di Trieste alla multinazionale dell'elettronica statunitense Flextronics
64
articolo precedente