Un inizio di buon auspicio: con questo commento il comitato pendolari dell’Alto Friuli segnala diversi avvistamenti di carrelli dei tecnici di Rfi che stanno ispezionando la linea Gemona Sacile interrotta a causa di una frana a Meduno dal luglio del 2012.
L’impegno di Rfi annunciato a Maniago nel luglio scorso è di 17 milioni di euro per la riattivazione e l’adeguamento della linea entro il 2018. Il tratto tra Sacile e Maniago sarà il primo a essere ripristinato a partire dal dicembre del 2017.
Come rileva lo stesso comitato sono già in corso i lavori di rinnovamento parziale dell’armamento con la sostituzione di traverse e binari e il risanamento della massicciata.
Grazie alle nuove tecnologie di cui verrà dotata la linea , il tempo di chiusura dei 54 passaggi a livello sarà significativamente ridotto, mentre il sistema “supporto condotta” consentirà di supervisionare in tempo reale la marcia dei treni lungo tutta la rete.
“Peccato però -sottolinea Andrea Palese del Comitato pendolari dell’Alto Friuli- che fatto salvo per Gemona, dove il progetto di restyling è in fase di realizzazione, le altre stazioni rischiano di riaprire nelle condizioni in cui versavano, alcune anche peggiorate, prima della chiusura della linea nel 2012.
Infatti gli interventi già finanziati di Cavasso Nuovo e Pinzano dove il treno tornerà dalla primavera del 2018 con l’avvio del servizio turistico e da dicembre 2018 con il servizio passeggeri, sono in corso di progettazione, mentre nulla si muove nelle stazioni di Budoja, Aviano, Montereale e Maniago dove i passeggeri torneranno dal prossimo dicembre.