Si apre una nuova speranza per Franco Dri, il pensionato di 78 anni, cardiopatico, in carcere per aver ucciso il figlio drogato, al termine dell’ennesima lite. Una tragedia che aveva profondamente commosso la comunità di Fiume Veneto, dove vive la famiglia del commerciante. In tanti si erano mobilitati per chiedere la grazia o almento i domiciliari per l’anziano, condannato in appello a sei anni, due mesi e 20 giorni per l’omicidio, avvenuto il 26 gennaio 2015.
E’ stata la Procura generale, nell’ultima udienza che si è svolta al Tribunale di sorveglianza di Venezia, a chiedere che all’uomo sia concesso il beneficio degli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta della difesa. Se l’istanza sarà accolta, Dri potrebbe finire di scontare a casa la pena. Forse già per le feste di Natale.
L’uomo era rientrato in carcere a Treviso a ottobre 2017, dopo un periodo trascorso a casa. Ma l’età e la sofferenza interiore gli stanno rendendo la detenzione particolarmente dura. Tanto che la moglie aveva chiesto per lui la grazia al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il paese di Fiume Veneto aveva avviato una raccolta firme a sostegno della richiesta, che, per ora, non ha dato esito positivo.