Hanno inventato ingegnose varianti alla classica frode fiscale del carosello, creando un complesso intreccio di società cartiere, 180 in tutto, per evadere le tasse. 29 persone sono state arrestate nel corso di un’attività partita all’alba e condotta dalla Guardia di Finanza di Vicenza in diverse regioni italiane. Sono accusate di aver dato vita a un giro di false fatture per un miliardo di euro, legato a prodotti hi tech – tablet e televisori – ma anche toner per stampanti, zucchero, farine e latte in polvere. Nella frode fiscale transnazionale è coinvolto anche un udinese, il 48enne Mario Angiolini.
Le Fiamme gialle venete, in collaborazione con altri reparti e con le polizie di cinque Paesi esteri, hanno eseguito 18 misure di custodia cautelare in carcere e 11 arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone appartenenti ad un’organizzazione a delinquere internazionale, responsabile, a partire almeno dal 2009, di una colossale e sistematica frode all’iva e di reati fallimentari.
Per ricostruire l’attività del sodalizio è servito un imponente sforzo investigativo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Vicenza. Sono stati utilizzati speciali software e impegnate decine di militari per le intercettazioni telefoniche – sono quasi 75mila le conversazioni ascoltate – e telematiche. Sono serviti pedinamenti e perquisizioni in tutta Italia, nonché verifiche fiscali nei confronti di 218 persone indagate, tutti italiani, tranne un serbo da anni residente a Vicenza.
Le 180 società in questione, 35 delle quali estere, erano strumentalmente impiegate per non versare all’erario 130 milioni di euro.
La merce, che già si trovava nel territorio italiano, veniva ceduta, spesso solo sulla carta, in regime di sospensione d’imposta a un’azienda comunitaria, la quale la rivendeva alla società ‘cartiera’ italiana. Quest’ultima cedeva a sua volta il materiale a una o più società filtro, che lo rivendevano al beneficiario finale della frode. In questo modo la cartiera maturava in pochi mesi un ingente debito iva, non versato. La sede veniva trasferita a Milano o Roma e, quindi, rottamata all’estero, lasciandosi dietro un debito tributario non più esigibile.
I principali autori della frode risiedevano e si riunivano in provincia di Vicenza per assumere le decisioni più importanti. L’operazione della Finanza, denominata Round Trip, ha coinvolto diverse province italiane, tra le quali Udine. In particolare è stata notificata la custodia cautelare al friulano Mario Angiolini, che già si trovava in carcere, a Tolmezzo, per fatti legati alla criminalità organizzata.
Il 48enne udinese si occupava in particolare di fornire al sodalizio strutture societarie e cercare faccendieri ai quali intestare società cartiere fittizie. Sono state attivate anche le autorità slovene, croate, britanniche e statunitensi per il rintraccio e l’arresto di cittadini italiani coinvolti nell’organizzazione e risiedenti in quei paesi.