Oggi è stato eseguito il sequestro preventivo disposto dal Gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica per un valore di circa 24 milioni di euro, pari al profitto della frode fiscale realizzata nella commercializzazione di prodotti petroliferi da aziende operanti nel settore e dislocate in Campania e Lazio.
L’attività rientra nella maxi-indagine condotta, nei mesi scorsi, dalla Guardia di finanza di Napoli, Trieste e Frosinone, le cui indagini hanno consentito di ricostruire un complesso meccanismo societario che ha portato all’evasione dell’imposta Iva nella commercializzazione di prodotti petroliferi per l’autotrazione su tutto il territorio nazionale. Grazie alla frode del mancato versamento Iva, il carburante veniva venduto a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato.
Sono state individuate decine di società che riuscivano a praticare prezzi notevolmente inferiori perfino al costo di produzione, con sede su tutto il territorio nazionale. Riuscivano a praticare questi ‘sconti’ perché non versavano le dovute imposte. Di qui il danno all’Erario, accanto agli illeciti guadagni aziendali e personali. Il meccanismo fraudolento era incentrato sulla presentazione di false dichiarazioni d’intento che consentivano di omettere il pagamento dell’Iva sul carburante commercializzato e sulla creazione di schermi societari di aziende “cartiere” che sparivano senza pagare i debiti fiscali accumulati.
Il sequestro ha interessato le disponibilità finanziarie di società con sede legale nelle province di Frosinone e di Napoli e quelle dei loro amministratori legali e di fatto; con le attività investigative, infatti, è stato possibile individuare anche gli effettivi gestori delle aziende che, spesso, erano state intestate a prestanome.
Il sequestro oggi eseguito dimostra anche che, pure nell’attuale crisi economica causata dalla pandemia, le violazioni fiscali vengono comunque realizzate e producono effetti distorsivi della concorrenza e del mercato poiché permettono la vendita di beni di primaria importanza a prezzi inferiori a quelli delle imprese che rispettano le leggi.