Ci sono due pordenonesi tra le vittime del terribile schianto avvenuto questa mattina a Torre di Mosto, in provincia di Venezia, lungo la provinciale 57.
Nell’impatto frontale tra un furgone e una betoniera sono morti Vincenzo Santo Viscardi, di 44 anni, nato ad Acerra, ma residente a Morsano al Tagliamento, che lascia due figli piccoli e la moglie, e Faier Benedini, 19 anni, nato a San Daniele del Friuli ma residente a Pravisdomini, che era stato appena assunto dalla ditta di termoidraulica di Annone Veneto.
Ferito in modo molto serio anche il terzo passeggero del furgone, cugino del 19enne, che è stato ricoverato a Mestre.
Gravissimo anche un 12enne che, in sella alla propria bici, era appena uscito da casa. Pare che l’impatto tra i due veicoli sia avvenuto proprio per evitare di travolgere il ragazzino. Illeso l’autista della betoniera.
La dinamica dello schianto, che avviene a pochi giorni dalla Giornata nazionale Anmil contro gli incidenti sul lavoro, celebrata proprio domenica a Fiume Veneto, è ancora in fase di ricostruzione.
“Di lavoro non si può morire. Tutti lavoratori devono avere una formazione sulla sicurezza, e nessuno deve andare a lavorare senza una formazione e addestramento adeguati”. Così il segretario generale Uil del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn. Oltre il tragico incidente che ha coinvolto gli operai friulani, Zorn ribadisce la necessità di uno sforzo radicale per fermare la strage dei lavoratori, in media tre vittime al giorno nel 2022.
“La formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro andrebbe inserita come materia nei programmi scolastici. Vanno urgentemente potenziati gli ispettori del lavoro sia per qualità e quantità, sia per frequenza, e bisogna investire anche tramite l’Inail sulla ricerca per proteggere lavoratrici e lavoratori”, conclude il segretario Uil.