Non solo è stato condannato dal Tribunale di Udine a un anno di reclusione, il doppio di quanto chiesto dal pm, e alla revoca della patente per guida in stato di ebbrezza. Il giudice Mauro Qualizza ha anche rinviato gli atti alla Procura per quanto affermò durante il suo esame in aula. La pena è stata sospesa.
Protagonista della vicenda è un 26enne di Pozzuolo del Friuli che, nel febbraio 2020, uscì autonomamente di strada con l’auto non di sua proprietà. Nel giovane fu riscontrato un tasso alcolemico di 2,45 grammi per litro, di molto superiore ai limiti di legge.
Durante il processo, il 26enne affermò di non essere stato avvertito dal medico che gli fece le analisi di poter essere assistito da un legale e di altre facoltà concesse dalla legge, diversamente da quanto scritto nel modulo da lui firmato. Un argomento, questo, che è stato al centro dell’arringa dei suoi difensori, gli avvocati Francesco Maiorana e Piero Cucchisi di Pordenone, i quali hanno anche messo in dubbio la correttezza delle analisi. Scontato il ricorso in appello.