Furto aggravato e circonvenzione d’incapace. Sono questi i reati dei quali deve rispondere una badante rumena, da anni domiciliata nel Goriziano. I Finanzieri della Compagnia di Gorizia, a conclusione di un’indagine di Polizia giudiziaria coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno denunciato la donna, alla quale era stata affidata una coppia di anziani residenti nell’Isontino.
Gli accertamenti, scaturiti a seguito della denuncia presentata da un familiare degli anziani coniugi, hanno consentito di constatare che la donna, approfittando della fragilità psicologica e fisica dei due facoltosi anziani, dopo averne carpito la fiducia, ha tentato di appropriarsi di tutti i loro beni. La badante, infatti, già a distanza di pochi giorni dall’assunzione, era riuscita a raggirare gli assistiti con la falsa promessa di accudirli fino al decesso, facendosi nominare, con atto testamentario, erede universale di tutto il patrimonio, stimato in circa ottocento mila euro, ottenendo anche una procura generale finalizzata a gestire i conti correnti dei coniugi.
Le perquisizioni domiciliari, le indagini bancarie e l’acquisizione di testimonianze da parte delle Fiamme gialle goriziane, hanno permesso di appurare che i due coniugi erano stati plagiati dalla badante e avevano affidato le loro sorti totalmente a quest’ultima che, trasferitasi presso la loro abitazione, aveva così programmato di appropriarsi di tutti i beni che gli assistiti avevano accumulato in tanti anni di lavoro e sacrifici.
Le consulenze mediche e psichiatriche disposte dal Pubblico Ministero nei confronti dei due anziani hanno, infatti, permesso di appurare che gli stessi, affetti da numerose patologie, erano risultati psicologicamente fragili, e pertanto, facilmente circonvenibili.
Dagli accertamenti bancari condotti sui conti correnti degli anziani, è inoltre emerso che l’indagata aveva prelevato, in poche settimane, quasi 30.000 euro, utilizzati per scopi personali, tra cui diverse giocate presso alcuni casinò e sale slot ubicati a Nova Gorica, in Slovenia, nonché l’acquisto di preziosi quali una collana e un bracciale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gorizia, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti, ha disposto nei confronti della badante l’allontanamento della stessa dalla casa degli anziani, il divieto assoluto di comunicare con qualsiasi mezzo con i due coniugi nonché il divieto di avvicinarsi a una distanza inferiore ai duecento metri. Il pm ha ottenuto, nel contempo, la nomina di un amministratore di sostegno successivamente individuato in un legale dell’ordine degli avvocati di Gorizia.
Il Tribunale ha ordinato il sequestro preventivo di circa 29.000 euro, denaro prelevato dalla badante per scopi personali dai conti correnti dei coniugi, disponendo anche il contestuale sequestro degli atti testamentari e delle procure generali a gestire i rapporti bancari.
Nel corso delle indagini è emerso che la badante rumena, prima di allontanarsi dall’abitazione degli assistiti a seguito della notifica del provvedimento di allontanamento del Giudice, si era anche appropriata di numerosi monili e oggetti preziosi in oro, ritrovati poi a casa sua. Il pm Ilaria Iozzi, nei giorni scorsi, ha comunicato all’indagata e al suo legale la conclusione delle indagini preliminari, a cui seguirà la successiva richiesta di rinvio a giudizio.