Prese in mano la città nel 2008, con la crisi economica dietro l’angolo. Dopo cinque anni di amministrazione, il sindaco uscente del Centrosinistra Furio Honsell si ricandida alla guida di palazzo D’Aronco. La situazione, rispetto ad allora, è notevolmente cambiata e le prospettive per il prossimo quinquennio non sono tra le migliori. Abbiamo domandato al primo cittadino di Udine quali sono i suoi programmi per un eventuale ‘secondo giro’.
Partiamo dalla situazione finanziaria. Nei prossimi anni, quanto si potrà realisticamente investire sulle opere pubbliche?
“Non ci sono certezze a causa del patto di stabilità. Prima è necessario che la Regione chiarisca e dia una risposta, poi si potrà sapere. Stando così le cose, sarà difficile completare anche le opere in essere. E non per mancanza di denaro. Se si torna al vecchio patto e si sbloccano Pisus e accordo di programma, si potranno utilizzare 15-20 milioni all’anno. Come è accaduto in questi 5 anni”.
Quali sono gli interventi che non possono aspettare?
“Dobbiamo proseguire con il Piano sulle scuole (2 milioni) e con i marciapiedi (1 milione). Le asfaltature (un altro milione) potrebbero aspettare”.
La crisi ha messo in ginocchio tante aziende udinesi, specie nel commercio. Quali sono i rimedi che propone?
“Non penso che il commercio sia stato colpito più di altri settori (manifattura, istituti di credito, logistica e terziario). Anche la medio-grande distribuzione ha trovato difficoltà. Sul commercio cittadino pesano sicuramente gli affitti. E’ necessario che le rendite di posizione si abbassino, abbiamo bisogno dei negozi di prossimità”.
Parliamo di Giardin grande. Dopo la costruzione del parcheggio interrato, intende mettere mano alla piazza?
“Il parcheggio, di destinazione, è un’opera strategica in seno al Piano urbano della mobilità, che prevede un maggiore uso del trasporto pubblico. L’idea è di togliere i parcheggi a raso sulla direttrice Nord-sud (da piazzale Chiavris a piazzale D’Annunzio), lasciando libero il passaggio per i mezzi pubblici e scoraggiando il traffico di attraversamento. Poi si dovranno congiungere elissi e colle del Castello, mantenendo il passaggio degli autobus. Questa cosa può essere fatta subito. Chi verrà avrà in mano uno strumento flessibile per modulare e controllare i flussi. Solo così si può risolvere il problema del traffico senza fermarsi a pii desideri. I parcheggi scambiatori? Non funzionano, manca la cultura dell’uso del veicolo privato”.
Tra i borghi della città, quale necessita più di altri di un intervento? E come?
“Di urgente ci sono l’eliminazione del tratto ferroviario che va dal Bearzi a via Buttrio e la sistemazione della viabilità della tangenziale all’altezza di Basaldella, la cui progettazione è stata sbagliata dalla Provincia. Per il resto, con il sistema dei delegati di quartiere, abbiamo sempre avuto presenti le esigenze dei borghi. E siamo intervenuti su tutti, paritariamente”.
Su ex frigo ed ex macello ci sono già i progetti. Ci sono gli spazi, anche economici, per realizzarli?
“Sì, se si sbloccheranno l’accordo di programma, ‘stoppato’ dalla Regione, e il patto di stabilità. Possono anche insultarmi su questo, ma la verità non cambia”.
E per quanto riguarda l’Odeon e l’ex caserma dei pompieri?
“Partiamo dall’Odeon. Anche in questo caso, sono venuti meno i finanziamenti della Regione. L’edificio si poteva acquistare e sul merito stavamo creando un progetto assieme alle associazioni musicali. Per quanto riguarda l’ex caserma dei pompieri, questa di fatto è utilizzata. Andrebbe ripensata, ma non si tratta di un’area degradata”.
Piano regolatore: ci sono alcuni aspetti da limare?
“Sì. Avevamo già previsto una ricognizione degli edifici storici dei borghi e una rivisitazione delle forme di tutela. A ogni modo, il Piano regolatore è uno strumento flessibile e tanti aspetti potranno essere risolti nel piano struttura”.
L’accusa che diversi suoi avversari candidati sindaco le muovono è di essere stato molto politico e poco amministratore. Cosa risponde?
“L’impressione è che questi non siano stati presenti in città negli ultimi anni. Capisco che ci possano essere pregiudizi, ma basta vedere quello che abbiamo fatto: scuole, marciapiedi, strade, Pum, Piano regolatore. Più di così… La mia è stata un’amministrazione trasparente ed eticamente corretta. Non abbiamo fatto né feste eleganti, né ci siamo fatti rimborsare spese private”.
Le associazioni del settore sociale in città chiedono l’apertura dei tavoli di coordinamento delle attività sul territorio (piani di zona). Quali sono i suoi impegni su questo fronte?
“Sul sociale siamo sempre stati presenti, anche se si tratta di un settore che può sempre essere migliorato e sul quale si deve sempre lavorare. I piani di zona sono partiti e il Comune promuove costantemente il coordinamento. Il problema è che si tratta di un settore molto parcellizzato e a occuparsene non può essere solo l’amministrazione comunale. Per risolvere le criticità devono lavorare tutti, anche la Regione”.
Pensa di vincere al primo turno?
“Sono umile e non ne ho la certezza. So da alcuni sondaggi che il gradimento dei cittadini nei miei confronti supera il 50 per cento e spero che gli udinesi valutino positivamente le cose fatte. Il prossimo quinquennio non sarà facile e si è visto come ho agito in un periodo di recessione. Se gli elettori saranno d’accordo, sono disposto a lavorare ancora in questo modo”.
Se dovesse arrivare al ballottaggio, chiederà il sostegno di chi è stato ‘eliminato’ al primo turno?
“Cinque anni fa non feci alcun apparentamento, anche se alcuni (penso a Pozzo, Ortis, Volpe Pasini) mi appoggiarono. Ma di loro sponte. Al momento non vedo la necessità di apparentamenti e non penso che ci saranno. Molto dipende dalla disposizione degli altri candidati. Da parte mia, non andrò a cercare appoggi. Senza contare che, esclusi Ioan e Perozzo, gli altri non sono mai venuti a parlare con me in questi 5 anni e, quindi, sono un’incognita. Comunque, il ballottaggio non è la cosa più probabile e nemmeno la più importante”.
Ha già in mente i nomi per la giunta? Chi sarà il suo vice?
“Utilizzerò lo stesso ‘algoritmi di giunta’ usato nel 2008. Le scelte tra gli eletti saranno effettuate sulla base dei voti presi e quelle sugli esterni sulle preferenze date a me senza indicazioni di lista. Ovviamente, le decisioni terranno conto delle competenze delle persone. Ci sono personalità di grande esperienza e che in questi cinque anni si sono rivelate preziose. Posso citare, tra gli altri, il capolista del Pd, Agostino Maio, e quella di Innovare, Antonella Nonino. Comunque, ripeto, tanto dipenderà dalle preferenze”.
Bilancio 2008-2013: la cosa di cui va più fiero e quella che, se potesse tornare indietro nel tempo, non rifarebbe?
“Sono fiero degli sforzi fatti sul lato dell’efficienza energetica: regolamento edilizio, impianti scolastici e incentivi alle forme alternative. E’ una sfida per il futuro che rappresenta anche un’opportunità di lavoro. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, abbiamo aspettato troppo a pedonalizzare (non parlo del tipo di pavimentazione, la cui scelta è dettata dalla Soprintendenza) via Mercatovecchio”.
Park primo Maggio a Udine: siete favorevoli alla realizzazione dell’opera da 11 milioni di euro?
Hubert Londero
14 aprile 2013