I dati sembrano davvero disperanti, anche se non per tutti: più giovani si è, più è difficile trovare un’occupazione.
Nel 2012, in Fvg, chi aveva meno di 25 anni non trovava lavoro in un caso su tre. Se, poi, viveva in provincia di Udine, le opportunità scendevano di oltre 6 punti percentuale. Al contrario dei giovani della Destra Taglimento, che erano tagliati fuori dal mondo del lavoro ‘soltanto’ in un caso su cinque.
Tra i 25 e i 34 anni, invece, a stare a casa era una persona abile al lavoro su 10. Oltre la soglia dei 35 anni, infine, la disoccupazione non sembrava un problema insuperabile: meno di 5 persone su 100 non avevano un impiego. E, nei primi mesi del 2013, le cose sono peggiorate. Se alla fine dello scorso anno i friulani in cerca di lavoro erano 41 mila, tre mesi dopo sono diventati 47 mila.
Età ingrata
Insomma, a pagare per la crisi in termini occupazionali sono quasi esclusivamente le nuove generazioni. A tanti non resta che ritirarsi dal mercato del lavoro e aspettare che la tempesta passi: si tratta di oltre il 15 per cento delle persone di questa fascia d’età (dati a fine 2011). Sono i ‘neet’ (acronimo che sta per ‘not in education, employment or training), i ragazzi che non studiano, non lavorano e non fanno formazione.
Come superare questa situazione? Quali sono le alternative alla resa e al restare con le mani in mano, attendendo tempi migliori? Abbiamo chiesto ai rappresentanti del mondo del lavoro, della politica e dell’istruzione alcuni consigli per i ragazzi, qualche ‘dritta’ per aumentare le proprie probabilità di trovare lavoro.
Tratti comuni
Ognuno di loro (si veda la pagina a fianco) ha indicato una via d’uscita in base alla propria esperienza, alla propria sensibilità e al settore in cui opera. Consigli diversi tra loro, ma che hanno alcuni tratti comuni: continuate a studiare (soprattutto per voi stessi), guardate al mondo fuori dai confini nazionali come a un’opportunità di crescita, non pensiate che il lavoro manuale e artigiano sia meno nobile e soddisfacente di quello intellettuale. E, soprattutto, abbiate fiducia in voi stessi, non mollate e non accontentavi della mediocrità.
Certo, non si tratta di soluzioni puntuali ai problemi immediati, ma ascoltare queste voci può aiutare a guardarsi attorno con occhi diversi, a cambiare l’approccio alla realtà e a buttare gambe all’aria concezioni e aspirazioni che appartengono al passato.
Hubert Londero
13 luglio 2013