Bocciato dal Tribunale del Riesame e dalla Corte di Cassazione, su Maurizio Zamparini arriva ora anche la tegola del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Palermo: tutti e tre hanno finora ritenuto fondato l’impianto accusatorio della Procura e il gip ha deciso di accogliere la richiesta di giudizio immediato per la gestione finanziaria della squadra di calcio del Palermo.
L’imprenditore friulano, tuttora agli arresti domiciliari nella sua villa di Aiello del Friuli, andrà così a giudizio il 2 luglio per rispondere dei reati di false comunicazioni sociali, che comprende anche il vecchio falso in bilancio, e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.
Il fatto che il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato, che consente di saltare l’udienza preliminare per arrivare subito a un dibattimento più breve, vuol dire, in buona sostanza, che a suo parere sono evidenti le prove raccolte dalla Procura nel corso delle indagini preliminari.
L’inchiesta ruota intorno a quella che – secondo la Guardia di Finanza – è la presunta doppia vendita fittizia del marchio della società, ceduto a società comunque riconducibili allo stesso Zamparini. Lo scopo – sempre secondo l’accusa – era quello di realizzare plusvalenze da mettere a bilancio della società di calcio e coprire i debiti di esercizio.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri dirigenti e responsabili del Palermo Calcio, fra i quali il figlio di Zamparini, Diego Paolo, per i quali il procedimento penale proseguirà con i riti ordinari.