“In relazione a un evento accaduto di recente, prima come appartenente alla Polizia di Stato e poi come sindacalista, mi sento di fare una piccola riflessione sulla Giustizia italiana”. A parlare è il Segretario Regionale per il Fvg di Ugl Polizia, Raffaele Padrone, dopo che un cittadino romeno, di 26 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, senza fissa dimora, arrestato per furto aggravato a Portogruaro (Ve) giovedì scorso è stato nuovamente arrestato dal personale della sezione Volanti di Pordenone, per un altro furto. Un vero record, ben due volte in 5 giorni. Venerdì, dopo il rituale processo per direttissima, nel quale il giovane ha patteggiato 6 mesi di reclusione e 140 euro di multa, pena sospesa, e ritorno in libertà.
“Dopo una tale decisione è ovvio – incalza Padrone – che i cittadini devono incominciare a chiedersi e soprattutto a capire, perché poi uomini e donne delle forze dell’ordine continuano a lamentarsi per le loro condizioni lavorative. Qui non è più un problema di mezzi uomini o benzina, la questione che scaturisce dopo tale sentenza è un’altra. Il Giudice monocratico infatti altro non ha fatto che applicare le disposizioni di legge, l’opinione pubblica deve rendersi conto di com’è la Giustizia italiana”, continua il sindacalista.
“Oggi, inutile negarlo, abbiamo una percezione della sicurezza che va diminuendo proprio perché c’è il diffondersi di una illegalità che ha tipologie nuove, che invade spazifino ad oggi ritenuti sicuri, che sempre più spesso colpisce le persone comuni, quelle piùdeboli. Sono momenti veramente difficili – conclude Padrone dell’Ugl Polizia -, per i cittadini ma soprattutto per i tutori dell’ordine che da oggi, come sempre, oltre a garantire una sicurezza sociale e una sicurezza pubblica devono reagire a nuove violenze come Internet,la pedofilia, il bullismo, il disagio sociale per la mancanza di lavoro e, non per ultimo, il femminicidio, condizioni queste che aumentano la percezione di insicurezza amplificata dall’impatto mediatico e dalla mancanza della certezza della pena”.
27 maggio 2013