Il porta a porta non è tutto rose e fiori. La strada è giusta, ma gli amministratori pubblici devono intraprenderla con responsabilità e trasparenza. È quanto avverte Marino Milesi, già amministratore delegato della Net di Udine dal 2000 al 2005 e oggi consulente nel Nordest sulle tematiche ambientali.
Quali sono le problematiche della differenziata ‘spinta’ in ambito urbano? “La trasformazione dal più tradizionale servizio di raccolta a cassonetti comporta notevoli conseguenze, non solo nell’organizzazione, ma anche sul fronte dei costi, delle abitudini dei cittadini, dei disagi generati, dei rapporti con la società incaricata e sul decoro del territorio, generando non poche problematiche che necessitano di essere adeguatamente affrontate. L’incremento dei costi è certo ed è dovuto principalmente al fatto che si passa da un servizio dove prevale la meccanizzazione della raccolta, a un servizio in cui è prevalente il ricorso alla manodopera. Le città italiane ove è stato introdotto il porta a porta hanno subito incrementi di costi che si attestano tra il 30 e il 60 per cento. Altrettanto certi sono anche i costi iniziali per l’acquisto delle attrezzature e dei mezzi, per la progettazione del servizio, per la formazione e la comunicazione”.
E il ruolo dei residenti? “La problematica più immediata è il ruolo attivo ‘imposto’ al cittadino: rispetto di orari vincolanti, messa a disposizione di spazi per i bidoncini, pena l’applicazione di sanzioni e il mancato ritiro. Pertanto, diventa fondamentale il massimo coinvolgimento e la condivisione generale del nuovo sistema. Ma vanno anche edotti che sarà impossibile avere al contempo la botte piena, cioè un’elevata quota di differenziata, e la moglie ubriaca, ovvero una Tari in costante discesa. Solo in una prospettiva di lungo termine, una volta portato a regime il sistema nel suo ciclo integrato ci potrebbero essere benefici anche in termini di riduzione dei costi nel loro complesso”.
Come bisogna quindi procedere? “Bisogna partire da una sensibilizzazione civica e costante dei cittadini per giungere a una generale condivisione. Ulteriore elemento trainante è la capacità di introdurre un sistema di tariffazione premiante, in grado cioè di calcolare gli oneri di bolletta in funzione dei rifiuti prodotti da ogni singola utenza”.
Perché critiche e resistenze all’introduzione nella città di Udine? “L’aver preannunciato che dal mese di gennaio verrà introdotta la raccolta differenziata porta a porta con riduzione generalizzata della tariffa a carico dei cittadini, significa che i passaggi preliminari necessari alla creazione del consenso sono stati ignorati tout court. Non solo, si è prospettata una situazione irreale, non veritiera e minatoria della fiducia dei cittadini”.