Una riduzione decisa di tempi e frequenza dei blackout in tutta la città: è questo il cuore del progetto anti-blackout di AcegasApsAmga, in corso a Gorizia. Iniziato nell’autunno scorso a seguito dell’acquisizione delle reti elettriche da parte di AcegasApsAmga, il progetto si sta sviluppando con l’obiettivo preciso di fornire ai goriziani, già per l’anno in corso, un deciso salto qualitativo negli standard di servizio.
Obiettivo – 42% nelle interruzioni di corrente
A riguardo esistono numeri precisi. Se nel 2014 si sono registrati 68,7 minuti medi di interruzione procapite, nel 2015 si scenderà a non più di 40 minuti (-42%). E se, sempre nel 2014 si sono registrate 2,48 interruzioni procapite medie, per quest’anno l’obiettivo è arrivare a 2 (-19%).
Gli ambiti di intervento: telecontrollo e segmentazione della rete
Sono due le macro-aree di intervento su cui si stanno concentrando i tecnici AcegasApsAmga. Da un lato è stato realizzato nei mesi scorsi un intenso lavoro di potenziamento del telecontrollo elettrico, il sistema che da remoto è in grado di monitorare ciò che accade sulla rete e, se necessario, intervenire per correggere anomalie o segnalare interventi di ripristino. Dall’altro, la rete è in corso di suddivisione in diversi “distretti”, in modo da limitare il più possibile la propagazione alle utenze dei guasti sulla media tensione.
Telecontrollo tutto nuovo e disaster recovery su Modena
Il telecontrollo, nei mesi scorsi, è già stato sostituito e integrato con quello di Trieste (altra città in cui AcegasApsAmga gestisce la rete), anche attraverso la posa di un’importante infrastruttura in fibra ottica. Il nuovo sistema, prodotto da Siemens, risulta ad oggi uno dei più all’avanguardia in Italia. Grazie alla nuova tecnologia è oggi possibile avere sempre un quadro esatto dei guasti eventualmente presenti sulla rete, diminuendo dunque i tempi di intervento. Attualmente si sta invece lavorando alla realizzazione del cosiddetto “disaster recovery” su Modena, dove è localizzato il centro di telecontrollo delle reti elettriche gestite da Hera (al cui Gruppo AcegasApsAmga appartiene). Nella sostanza si tratterà della possibilità, da Modena, di subentrare immediatamente e totalmente al controllo della rete di Gorizia, in caso di gravi impedimenti da parte del locale telecontrollo: una garanzia in più per tutti i cittadini.
La segmentazione della rete per limitare la propagazione dei blackout
Per quanto riguarda il funzionamento della rete, è in corso un profondo ridisegno dei meccanismi che lo governano. La rete elettrica cittadina in gergo tecnico è considerata molto “gerarchizzata”. Ciò significa che da poche cabine di media tensione (dove viene smistata l’energia elettrica verso le abitazioni) dipende a cascata un numero assai elevato di utenze. La conseguenza è che un problema su una di queste cabine possa provocare potenzialmente interruzioni di energia su una vasta porzione di città. Il lavoro che si sta compiendo in questi mesi è di suddividere in tanti distretti autonomi le reti elettriche fra cabine e abitazioni, in modo che in caso di guasto possano essere fra loro indipendenti e dunque eventuali blackout rimangano il più possibile confinati. Il progetto è stato realizzato per circa il 30%, ma un primo positivo effetto si è avuto già nei giorni scorsi, in occasione del guasto che ha costretto ad interrompere l’energia elettrica nelle zone di S. Anna e S. Rocco. In quell’occasione le utenze coinvolte dal distacco sono state circa 3.000. Senza la distrettualizzazione della rete si stima però che tale numero sarebbe potuto salire fino a 6.000: esattamente il doppio.
Carratù: “valore aggiunto concreto per la comunità di Gorizia”
“Questo progetto”, spiega Massimo Carratù, Direttore Energia Elettrica e Pubblica Illuminazione di AcegasApsAmga, “ha dietro il meglio della nostra ingegneria in campo reti. Credo sia la rappresentazione più concreta del valore aggiunto che una realtà di dimensioni rilevanti come AcegasApsAmga possa fornire alla qualità della vita e alla sicurezza della comunità goriziana. Senza la capacità di investimento e il know-how dell’Azienda e del Gruppo Hera, ben difficilmente sarebbe stato possibile il percorso di ammodernamento ed efficientamento intrapreso”.