A distanza di pochi giorni da un’analgoa operazione, nel porto di Monfalcone è stata trattenuta un’altra una nave, battente bandiera di Panama, per le gravi irregolarità alle principali Convenzioni internazionali che regolano il trasporto marittimo, che hanno portato gli ispettori Port State Control a emettere il provvedimento amministrativo di fermo. Si tratta di una portarinfuse lunga 181 metri, ormeggiata nel porto commerciale, di circa 21.000 tonnellate di stazza lorda.
In particolare, la Capitaneria di Porto ha rilevato 17 carenze, 11 delle quali particolarmente gravi, in merito ad aspetti strutturali e problematiche relativa alle condizioni di vita a bordo. Si va dalla sicurezza della navigazione, all’antinquinamento, passando per le condizioni di vita e di lavoro a bordo.
Particolarmente significative le carenze relative ai marittimi imbarcati: contratti di lavoro falsi, salari non corrisposti, certificati non verificabili e numero di persone a bordo inferiore a quello richiesto. Inoltre, sono state verificate irregolarità in sala macchine circa colaggi dai motori, vie di sfuggita bloccate e allarmi non funzionanti.
È stato interessato, inoltre, l’International Transport Workers’ Federation, il sindacato internazionale dei lavoratori marittimi, che è intervenuto a bordo con un proprio rappresentante rilevando ulteriori criticità, che ricadono nella sfera della propria competenza.
L’equipaggio ha scioperato per alcuni giorni, in attesa di ricevere garanzie da parte della società di gestione della nave, che non risulta siano ancora arrivate. Visto il quadro piuttosto critico, è stata organizzata una cosiddetta ispezione “più dettagliata”, che ha impegnato il nucleo PSC per 11 ore.
La nave ha terminato le operazioni commerciali di sbarco di bramme, ma sarà autorizzata a lasciare il porto solo dopo un’ulteriore ispezione che dovrà accertare la risoluzione dei problemi riscontrati.
Con l’attuale detenzione salgono a due le navi fermate nel Compartimento Marittimo di Monfalcone, perché considerate pericolose per la sicurezza della navigazione. La seconda è stata detenuta a Porto Nogaro solo due settimane fa.
L’attività di controllo è effettuata in aderenza a convenzioni, accordi internazionali e direttive comunitarie sulla salvaguardia della vita umana in mare e della tutela ambientale, volta ad assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standards sviluppati a garanzia della tutela dell’ambiente marino, dei lavoratori marittimi e della sicurezza della navigazione in generale.