E’ tornato al lavoro, dopo aver sconfitto il Covid, l’infettivologo Massimo Crapis, che in un video invita i colleghi e le persone alla massima adesione alla campagna vaccinale.
“Non facciamoci trovare impreparati”: questo l’appello di Crapis che al suo rientro in ospedale, il 24 dicembre scorso, ha visto quanto sia drammatica la situazione a Pordenone.
“Sono tornato in trincea e la situazione è critica, identica a prima della mia malattia – afferma Crapis -, con 180/185 ricoveri, difficoltà costante a trovare posto a nuovi pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, e le terapie intesive sotto pressione”.
Giornate difficili quelle vissute in corsia, come confermano i colleghi all’infettivologo, definendo il giorno in cui sono state vaccinate le prime persone in Italia proprio come una delle giornate più nere da marzo.
Crapis ha ricordato anche un amico, colpito dal Covid a 62 anni, che non ce l’ha fatta, sottolineando che “la malattia può colpire chiunque”.
Buona, secondo Crapis, la risposta da parte dei sanitari al primo giorno del vaccino, augurandosi “che la maggior parte adersica. Io mi vaccinerò nel momento in cui verrà il mio turno”.