A Udine è stata dichiarata apertamente guerra alle pedane esterne di locali e bar cittadini.
Ieri è stata una domenica lavorativa per la titolare della storica Trattoria Ai Frati, Rosa Paolini (nella foto all’opera), impegnata a rimuovere da Piazzetta Antonini la pedana di legno che aveva collocato all’esterno del locale molti anni fa.
A determinare tale rimozione la notifica inviata dalla Polizia municipale di Udine in linea con quanto stabilito dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia secondo la quale i ciottoli devono essere lasciati a vista e non devono essere coperti.
Confcommercio chiede un incontro con il Comune
La questione delle pedane utilizzate in alcuni locali pubblici di Udine è all’attenzione di Confcommercio provinciale.
L’associazione, alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni, ha sollecitato il Comune a un incontro, che si terrà con il vicesindaco Enzo Martines mercoledì prossimo, per verificare quali solo le situazioni di irregolarità e quali, invece, quelle che vedrebbero eventualmente penalizzati gli associati.
Nell’ottica di una tutela immediata a favore degli iscritti, all’incontro parteciperanno il presidente mandamentale Giuseppe Pavan, il responsabile cittadino Fipe Confcommercio Franco Di Benedetto e il vicepresidente provinciale Luciano Snidar.
I dubbi di un libero professionista
L’ex esponente Dc e libero professionista friulano Alessandro Berghinz che, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni, si domanda se “non vi siano altri modi per tutelare la storicità delle piazze udinesi e delle vie centrali che dovrebbero dare un’immagine consona a una città attenta al suo patrimonio”. Berghinz domanda soprattutto se “non vi siano altre priorità su cui la Soprintendenza dovrebbe intervenire a salvaguardia della storicità che asserisce di voler mantenere e far mantenere”.
“In piazzetta Antonini – afferma in una nota che invierà per conoscenza al Comune di Udine e alla Soprintendenza stessa – a causa del passaggio delle auto e delle persone, i ciottoli si sono mossi e in alcuni punti sono rimasti i buchi, anche perché alcuni bambini prendono i ciottoli e li gettano nella roggia… è mai possibile che per coprire i vuoti si metta l’asfalto? Si tutela così una piazzetta storica? E soprattutto, come sta in piedi l’argomentazione secondo cui i ciottoli vanno visti, e pertanto la pedana va eliminata, ma al tempo stesso i ciottoli non vengono curati?”. Berghinz cita anche altri casi analoghi: in via Mercatovecchio, ad esempio, “i porfidi che saltano vengono manutenzionati, per modo di dire, con l’asfalto…: si salvaguarda così la storicità delle nostre strade del centro storico?”. Berghinz rileva inoltre che “non ha alcuna logica utilizzare l’asfalto per nascondere i buchi da un lato e dall’altro intimare alle attività commerciali di togliere pedane e gazebo (prima dell’osteria Ai Frati, la stessa comunicazione era stata inviata anche al vicino bar Galanda che ha dovuto rimuovere la pedana di legno) infliggendo così un duro colpo al commercio cittadino, in una situazione economica difficile”.
Respinta, invece, la proposta della titolare Rosa Paolini di collocare, al posto della pedana, una lastra di vetro che avrebbe consentito ai ciottoli di essere visti.
4 marzo 2013